Tra crisi climatica e trasformazione sociale: la necessità di un nuovo dialogo per la conservazione e lo sviluppo sostenibile dei boschi
Nel cuore pulsante della biodiversità, i Castelli Romani si distinguono come un mosaico di vita che incanta e sorprende. Questo ecosistema, testimone di secoli di resistenza e prosperità, oggi si trova a un bivio cruciale, sfidati dalla crisi climatica e dalla trasformazione sociale.
I nuovi attori
La trasformazione sociale ha da tempo portato nuovi attori sul territorio, come escursionisti e sportivi, a sostituire le figure tradizionali come boscaioli e pastori, un fenomeno spesso complesso da comprendere per gli stessi attori coinvolti.
La nuova “multifunzionalità” del bosco è messa alla prova da questa convivenza ormai obbligata. Ogni gruppo di interesse attribuisce al bosco un valore diverso, spesso basato su una visione statica del paesaggio, ignorando la sua natura dinamica.
L’importanza della comunicazione
La comunicazione diventa quindi determinante: è sempre più essenziale instaurare un dialogo informato e onesto per sensibilizzare la società urbana sui temi ambientali, evitando le insidie del greenwashing e concependo la realtà dei Castelli Romani all’interno di un contesto più ampio che consideri i boschi come elemento cardine di un progressivo cambiamento dei nostri stili di vita.
La tempesta Vaia, che si consumava proprio cinque anni fa, d’altronde, ha scosso le nostre coscienze, abbattendo milioni di alberi e svelando la fragilità delle nostre foreste. Una consapevolezza più diffusa, quindi, può portare benefici a tutti coloro che interagiscono con il bosco, contribuendo a formare nuove generazioni più informate e consapevoli dell’ambiente in cui vivono.
Il ruolo della politica
Il nodo centrale da sciogliere è, come spesso accade, di natura politica. La politica deve fungere da mediatore tra le diverse esigenze della società, come dimostra l’approccio integrato adottato, ad esempio, nel piano di assetto del Parco del Circeo, dove si è lavorato per creare un equilibrio tra conservazione ambientale, industria del legno e turismo, proprio in nome di quella “multifunzionalità” del bosco a cui si faceva riferimento. La gestione boschiva nei Castelli Romani richiede, quindi, un approccio olistico che coinvolga esperti forestali, associazioni ambientaliste e, soprattutto, la politica.
Nascondere la “fede” ambientalista
In questo contesto, e nella più ampia cornice della crisi climatica, ci troviamo di fronte a una domanda ineludibile: perché stiamo riuscendo solo in parte a raggiungere i nostri obiettivi ambientali?
Una possibile risposta può essere individuata nel concetto di “nicodemismo“, come definito dallo storico Delio Cantimori, ovvero quel comportamento in cui le persone simulano o dissimulano le proprie convinzioni per timore di subire conseguenze negative. Nel nostro contesto, il “martirio” può essere interpretato come la paura di affrontare ripercussioni economiche o sociali, che spinge molte persone a nascondere la loro profonda convinzione sull’importanza di agire per un mondo più informato e sostenibile.
La leva economica
In realtà, è fondamentale chiarire che adottare stili di vita più sostenibili conduce a benefici tangibili per l’ambiente e, a ben guardare, anche per l’economia. Contrastare i cambiamenti climatici non è un’astrazione; ci riguarda personalmente. Si tratta, quindi, di difendere le nostre vite e le nostre economie. Per questo, dove la consapevolezza culturale e la presa di coscienza collettiva non bastano, possiamo farlo evidenziando i vantaggi economici, che devono e possono andare di pari passo con la difesa dell’ambiente.
Superare il nicodemismo ambientale significa trasformare la consapevolezza interna in azioni esterne, per difendere concretamente le nostre vite e le nostre economie di fronte alla crisi climatica, integrando un nuovo dialogo tra i diversi attori che animano il nostro territorio e che vivono, quotidianamente, i nostri boschi.
Solo attraverso un impegno congiunto e trasparente sarà possibile garantire la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle nostre foreste, per respirare un futuro migliore.
Foto di copertina: mali maeder.
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