Nota stampa del Coordinamento Natura & Territorio

Il nostro è un impegno quotidiano iniziato negli anni ’70 quando con una lotta collettiva abbiamo fatto istituire, 40 anni fa il Parco, ora si uniscono sempre più persone continuando il lavoro e l’impegno del Comitato Promotore del Parco NATURALE dei Castelli Romani. Come Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli Romani abbiamo fatto aggiungere il 44% in più di foreste nel territorio protetto del Parco, controlliamo continuamente gli habitat naturali cercando di difenderli dal bracconaggio, dal taglio non sostenibile, dalle discariche, dall’inquinamento, dall’antropizzazione.

Il nostro è un impegno sociale, ecologico, collettivo, culturale, attivo e continuativo. I volontari partecipano a percorsi di formazione per essere in grado di agire nel modo più efficiente possibile, per contrastare il degrado e la distruzione degli ecosistemi, per monitorare la biodiversità e lo stato delle foreste.

Il Comitato Promotore per il Parco Naturale dei Castelli Romani si è trasformato nel “Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli Romani” e riunisce, oltre ai protagonisti della nascita del parco, anche associazioni e singoli volontari interessati alla tutela dell’ambiente. Uno degli scopi dell’istituzione del Parco è la salvaguardia degli habitat forestali. Attualmente abbiamo circa 8000 ettari di foreste di cui solo 1000 composte da alberi e arbusti autoctoni, il resto è quasi del tutto composto da ceduo castanile, cioè da coltivazioni monoculturali di castagno per produrre legname.

Freetime Frascati

L’Echoteam del coordinamento, guidato dall’EcoIstituto RESEDA onlus ha classificato più di 1500 specie animali e vegetali, si stima che nella realtà ce ne siano circa 3000 in totale, di cui molte endemiche. Gli habitat forestali sono tra gli ecosistemi più estesi nel Parco dei Castelli Romani e vanno protetti in modo particolare, in modo integrale quelli autoctoni, in modo sostenibile quelli coltivati. Il nostro lavoro include diverse azioni: protezione delle foreste, antibracconaggio, riforestazione, studi scientifici, formazione, recupero animali selvatici, mappatura discariche ed emergenze ambientali, difesa della biodiversità, orto botanico, vivaio forestale, …. E tutto realizzato con il volontariato!

Purtroppo i Comuni non fanno ancora nulla per tutelare il nostro territorio in modo corretto, ne per curare gli alberi in area urbana ne per tutelare le foreste. L’ultima vicenda è accaduta nei boschi di Rocca di Papa, sulla catena delle Faete. Migliaia di alberi autoctoni come querce, aceri, tigli, carpini, corbezzoli, erica arborea e la rara sughera dei Castelli Romani sono stati tagliati. Nel marzo 2023, il Coordinamento, ha segnalato al Parco tale situazione che ha visto decine di ettari di flora spontanea venire distrutta. Il luogo era uno di quelli che avevamo chiesto fosse salvaguardato con particolare attenzione in quanto, gli affioramenti rocciosi e la particolare esposizione, lo hanno reso l’habitat ideale di numerosi animali e un’area boschiva naturale molto simile a quella mediterranea di costa. In questo luogo, a causa di queste antiche colate laviche, gli alberi crescono lentamente, dei veri e propri bonsai naturali. Tutto questo è andato distrutto.