Dopo anni in cui il Sepolcro degli Orazi e Curiazi, simbolo storico e archeologico della città, ha affrontato le sfide del tempo, sembra ora pronto per una nuova fase di restauro e valorizzazione. Il monumento, legato alla leggendaria battaglia tra gli Orazi e i Curiazi e situato lungo l’antico tracciato dell’Appia Antica, è al centro di un progetto finanziato con risorse ministeriali e portato avanti con la supervisione della Soprintendenza Archeologica. L’annuncio arriva dal sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, che ha condiviso con la cittadinanza i primi passi del cantiere.
Negli anni, il sepolcro aveva visto un calo di visibilità e accessibilità, suscitando l’attenzione e le critiche di appassionati e residenti. La nuova iniziativa si propone di invertire questa tendenza, restituendo al sito il ruolo di punto di riferimento culturale e turistico per i Castelli Romani. Oggi, il sindaco Borelli ha dichiarato:
“Lo scorso mercoledì sono andato, insieme al RUP che segue il progetto, la Dott.ssa Simona Carosi, e ai progettisti, a visitare il cantiere per l’avvio dei lavori, che andranno non solo a riqualificare un bene archeologico così importante e identificativo per la nostra città, ma daranno un nuovo volto a quell’area urbana, rendendola fruibile e più piacevole ai nostri concittadini”.
Il progetto, oltre al restauro del mausoleo, prevede anche la valorizzazione dell’antico tratto dell’Appia Antica (di recente riconosciuto patrimonio UNESCO) e il recupero delle aree verdi circostanti. L’obiettivo più ambizioso, come sottolineato dal sindaco, è creare un collegamento tra il sepolcro e altre strutture storiche vicine, tra cui la Chiesa Madonna della Stella e il Cimitero degli appestati, per un percorso integrato che abbracci l’identità storica della città.
Il sindaco Borelli ha infine ribadito l’importanza di restituire alla comunità un luogo accessibile e integrato nel tessuto urbano.
“È nostra intenzione, in accordo con la Soprintendenza, trasformare l’intera area, consegnando alla cittadinanza un altro spazio di socialità e cultura.”