La Giunta Comunale di Ciampino ha recentemente approvato le linee guida operative per la realizzazione di un parco archeologico presso la Tenuta del Muro dei Francesi, una storica area che ha visto susseguirsi numerose vicende nel corso dei secoli. L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale è trasformare questo spazio in un vero e proprio museo a cielo aperto, valorizzando sia le importanti vestigia archeologiche sia il contesto paesaggistico unico che lo circonda.

Nella delibera, la Giunta, presieduta dalla sindaca Emanuela Colella, ha stabilito la necessità di cambiare la destinazione d’uso dell’area, trasformandola in un parco archeologico e culturale. Questa mossa mira a proteggere e valorizzare le caratteristiche storiche e paesaggistiche del sito, conferendo a Ciampino un nuovo punto di riferimento turistico e culturale. Sarà compito dell’Ufficio Urbanistica del comune gestire le procedure necessarie, compresa la valutazione di eventuali compensazioni per i progetti edilizi interrotti a causa dei vincoli.

Freetime Frascati

La Tenuta del Muro dei Francesi: cenni storici

Situata tra via dei Laghi, via del Sassone e via dell’Ospedaletto, la Tenuta del Muro dei Francesi è delimitata da una cinta muraria del XVII secolo, con un prezioso portale barocco progettato dall’architetto Girolamo Rainaldi. Quest’area, oltre a essere stata parte della tenuta Colonna, ospita anche i resti di una villa romana attribuita alla nobile famiglia dei Valerii Messallae. A seguito di vari sondaggi archeologici, infatti, sono stati rinvenuti reperti di grande importanza che hanno portato a vincoli di tutela culturale, impedendo la prosecuzione dei piani di edilizia originariamente previsti per questa zona. Ad oggi il sito ha subito diversi crolli dovuti all’abbandono: lo storico portale, nonostante fosse sottoposto a vincolo integrale dal 1935, è crollato nel 2011 dopo anni di segnalazioni e le macerie sono ancora visibili sulla via dei Laghi; stessa sorte è toccata al tetto della chiesa all’interno del sito, venuto giù nel 2014. Infine, i due casali sono tutt’oggi a rischio crollo.

La reazione di Diritti in Comune

Nonostante l’approvazione dell’atto di indirizzo da parte della Giunta rappresenti un importante passo avanti, le critiche non sono mancate. Diritti in Comune, che da oltre un decennio si batte per la tutela del sito, ha sottolineato come questo provvedimento arrivi con notevole ritardo. Il gruppo di opposizione ha evidenziato come lo stesso Partito Democratico, ora sostenitore dell’istituzione del parco archeologico, in passato si oppose al vincolo di tutela imposto dal Ministero della Cultura nel 2015 e avesse trascurato l’opportunità di esercitare il diritto di prelazione sui casali seicenteschi durante un’asta fallimentare, così come la possibilità di chiedere un risarcimento per i danni e i crolli dovuti all’incuria avvenuti nel tempo. Diritti in Comune ha inoltre evidenziato la mancanza di un riferimento esplicito nella delibera alla bonifica degli ordigni bellici presenti nell’area – un intervento che avrebbe potuto beneficiare di fondi ministeriali – e l’assenza di un chiaro richiamo al vincolo del 2015, che aveva già delineato i confini del futuro parco.