Natura, sport e turismo: prospettive di sviluppo sostenibile nel cuore dei Castelli Romani
Con la sua inconfondibile sensibilità poetica, Fabrizio De André descriveva il tempo come un “signore distratto”. Un’immagine evocativa che trova una straordinaria risonanza nella storia dell’impianto sportivo dei Pratoni del Vivaro, situato proprio nel cuore dei Castelli Romani. Questo luogo, testimone di glorie sportive, caduto per un lungo periodo in un ingiusto oblio, oggi appare come un gioiello d’inestimabile valore che potrebbe avere la possibilità di riscrivere la storia del turismo e dello sport nell’intera regione.
La rinascita dei Pratoni del Vivaro, con la loro storia di grazia e resilienza, rappresenta infatti un capitolo affascinante nella storia dei Castelli Romani. Una storia che parte dalle Olimpiadi del 1960 fino ad arrivare ai recenti Mondiali di attacco e completo del 2022, resi possibili grazie alla convenzione firmata nel 2021 dal Comune di Rocca di Papa e dalla Federazione Italiana Sport Equestri (che gestirà l’impianto fino al 2036).
Durante i recenti Mondiali, chi scrive ha avuto l’onore di ricoprire il ruolo di assessore allo sport del Comune di Rocca di Papa, ed è stato, testimone di momenti di pura magia sportiva e non solo. I vari cavalieri che hanno attraversato i campi dell’impianto sportivo, indossando pettorine che portavano i colori delle loro nazioni hanno simboleggiato anche l’orgoglio con cui i Castelli Romani hanno accolto e rappresentato i paesi di tutto il mondo.
Quando si parla di questo impianto sportivo, la sensazione che si ha è che non si sia fatto ancora abbastanza.
Sia chiaro, non esiste un capro espiatorio. La Federazione Italiana Sport Equestri ha garantito, con il supporto di tutti gli organi sovracomunali, importanti investimenti sul centro e oggi c’è un calendario di eventi – per quanto attiene il mondo equestre – di alto livello. Ma, lo sappiamo bene tutti, ancora non basta.
Lo sviluppo del Centro Equestre può, quindi, rappresentare un punto di svolta cruciale per il rilancio del turismo ai Castelli Romani. Il Comune di Rocca di Papa, ad esempio, ha la possibilità di riservare per sé 20 giorni all’anno per organizzare eventi e/o manifestazioni ed è anche per questo che il coordinamento del territorio deve essere di larga scala e non con confini definiti. Perché è proprio la bellezza naturale dei Pratoni del Vivaro ad averli indefiniti, i contorni.
Ora, guardando al futuro, ci sono diverse strade che i Pratoni del Vivaro potrebbero percorrere per ampliare il proprio impatto e attrattiva. Sviluppare pacchetti turistici che combinino eventi sportivi (come anche grandi fiere come quella che si svolge ogni anno a Verona sul mondo equestre, Fieracavalli) con esperienze culturali e gastronomiche locali potrebbe essere un’ottima strategia per valorizzare l’intera area dei Castelli Romani. Le visite guidate, le degustazioni di vini e cibi tipici della regione e i tour storici potrebbero offrire ai visitatori un‘esperienza più ricca e immersiva, che va oltre il semplice spettacolo sportivo.
Un altro passo avanti in avanti potrebbe essere costituito dallo sviluppo del corso di laurea Triennale in Scienze Motorie e Sportive, con specializzazione in Scienze Equestri, sia per arricchire il tessuto culturale dei Castelli Romani sia per aprire nuove prospettive per la crescita economica e turistica della regione.
Investire nello sviluppo sportivo turistico non è però una strada semplice e, in questo, può venire in soccorso proprio la bellezza e l’integrità ambientale dei Pratoni del Vivaro. È infatti fondamentale mantenere intatta la sua peculiarità di forte pregio ambientale nel miglioramento dei servizi per i visitatori, come alloggi, ristorazione e trasporti, che ruotino intorno a questa bellezza è fondamentale. Trasformare i Pratoni del Vivaro in un vero e proprio polo di attrazione turistica, capace di soddisfare le esigenze di un pubblico variegato e internazionale, ma sempre tutelando le caratteristiche naturali che contraddistinguono quest’area.
I Castelli Romani sono rappresentati da diversi enti sovracomunali che, molto spesso, si occupano in maniera specifica del settore del turismo e del rilancio del territorio. Una sinergia più intensa, un coordinamento superiore tra le diverse Destination Management Organization (DMO) presenti e, soprattutto, enti locali uniti in un unico grande obiettivo possono davvero fare la differenza e riscrivere un futuro che sembra destinato a quello di un vero e proprio “signore distratto” che vede passare sotto i propri occhi quello che potrebbe essere afferrato e realizzato come esempio virtuoso di sviluppo del territorio in tutto il mondo.
D’altronde, anche la posizione strategica dei Pratoni del Vivaro impone una riflessione. L’impianto si trova proprio al centro di un’area che collega la Via dei Laghi e Via Tuscolana, con il versante che dà verso i caselli autostradali di San Cesareo e Valmontone e con la zona di Velletri e Latina, caratteristiche che fanno di questo luogo non solo un esempio di bellezza naturale e storica, ma anche un’opportunità straordinaria per creare un’esperienza unica che unisce sport, cultura, natura e sviluppo economico collegando diversi paesi.
Con la giusta visione, collaborazione e investimenti, i Pratoni del Vivaro possono continuare a essere un faro di speranza e rinascita per il turismo ai Castelli Romani, invitando il mondo a scoprire e apprezzare le sue innumerevoli meraviglie.
Foto di copertina: Marcello Loisi.