Sabato 30 novembre 2024 il Teatro “Vittoria Colonna” di Marino ha ospitato la commedia del grande umorista Antonio Amurri “Come ammazzare la moglie o il marito senza tanti perché” curata da Francesco Fanuele, musiche di Francesco Fiumara, scene di Tiziano Fario.
Al termine dello spettacolo abbiamo raggiunto gli attori in camerino curiosi di saperne qualcosa in più: Marco Cavallaro, Maddalena Emanuela Rizzi, Alessandra Cavallari e Bruno Governale provenienti dalle due compagnie Seven cults srls ed Esagera che si sono fuse insieme per questo progetto teatrale.
Questa commedia di Amurri tramite l’ironia così forte ci racconta aspetti che ad oggi potrebbero risultare problematici. Siete stati capaci di raccontarla in maniera brillante, con la capacità di coinvolgere il pubblico e di interagire con esso. Questa grande capacità anche nei fuoriscena.
“I fuoriscena sono la forza di questo spettacolo, che tocca delle tematiche che purtroppo sono attuali. Anche se in realtà è stato scritto negli anni ’60 ’70, in maniera del tutto ironica, senza alcun riferimento a femminicidi o altro. Era il modo di un autore molto bravo e noto all’epoca di giocare con quello che era il rapporto uomo-donna, la coppia in quegli anni, la coppia che veniva dal dopoguerra”.
Che sensazione vi ha restituito il pubblico del Teatro “Vittoria Colonna”?
“La nostra è stata una grande emozione. Prima di tutto una prima volta qui a Marino con un pubblico che ha partecipato attivamente, ha commentato ed è stato un quinto attore sul palcoscenico. Marco Cavallaro è un esperto del coinvolgimento e della commedia in generale e approfitta di ogni là che gli viene dato per creare un siparietto o un momento divertente”.
Siete riusciti ad aggiungere qualcosa all’opera di Amurri, mettendoci del vostro.
“Quello lo facciamo sempre. Amurri è attualizzato rispetto al testo originale che sono dei racconti. Un misto dei vari libri che lui ha scritto. E’ stato attualizzato il testo mantenendo le dinamiche, perché le dinamiche di coppia sono uguali dal tempo della pietra. Come le raccontava Amurri le facciamo anche noi. Usando un linguaggio diverso, più moderno, che ci permette di uscire fuori dal copione e improvvisare tutte le sere quando c’è un pubblico che reagisce e soprattutto che interviene a voce alta. Non puoi esimerti in quel caso”.
Stasera avete conquistato la platea. Non solo, avete anche fatto la foto con il pubblico con le mani alzate.
“È un marchio di fabbrica perché è da trent’anni che faccio le foto con il pubblico. Il discorso è che alla gente piace essere coinvolta. Questo testo si presta, non tutte le commedie lo possono fare. E’ un gioco divertente, l’importante poi è non perdere il filo…”.
La grande capacità di attori di coinvolgere il pubblico, al momento giusto poi.
“Grazie dei complimenti, ma è un momento di improvvisazione. Tutto nasce dall’esperienza che uno ha in materia di commedie. Ogni sera il pubblico è diverso, ma resta comunque il sovrano in teatro.”
Vi è piaciuto il pubblico di Marino? Ci tornerete volentieri?
“Assolutamente sì.”
E allora vi aspettiamo presto!
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