“Le 352 vittime del 2 Febbraio 44 martiri civili per la libertà riconquistata dal nostro Paese”
Comunicato stampa di Forza Italia – Sezione di Marino
“Oggi è il Giorno della Memoria per noi marinesi. Ottant’anni dopo quel tragico 2 febbraio del 1944 è ancora vivo il ricordo del terrore seminato da una guerra che entrò con la massima violenza e distruzione possibile fin nelle nostre case. Una intera città colpita, poco prima dell’ora di pranzo del giorno della Candelora. Un monito quotidiano che conserviamo intatto grazie alle parole di Zaccaria Negroni e del suo libro Marino sotto le bombe, omaggio perenne alle 352 vittime che quel giorno hanno perso la vita” così in una nota Roberto Raparelli, consigliere comunale di Forza Italia a margine delle celebrazioni comunali per l’80esimo anniversario del bombardamento di Marino, avvenuto alle 12,30 di mercoledì 2 febbraio 1944.
“Al tempo stesso in questo giorno di lutto e riflessione su un tema come la guerra, purtroppo ancora drammaticamente attuale ad appena tre ore di aereo e meno di tremila chilometri di distanza da noi – prosegue Raparelli – pensando alle nostre vittime, ai nostri concittadini e famigliari di allora, uccisi dalla barbarie delle bombe, rivolgiamo una preghiera e un pensiero di pace ai morti che si continuano a contare in Ucraina come in Terra Santa e a chi sta resistendo in difesa dei valori di libertà e democrazia emersi proprio dalla sconfitta dei nazifascisti nell’Europa di 80 anni fa. “Per questo, col cuore rinfrancato e più forte del dolore, oggi come ottant’anni fa, ci prepariamo a celebrare anche un altro anniversario” prosegue la nota del consigliere azzurro. “Fra pochi mesi, infatti, il 4 giugno, saranno trascorsi 80 anni esatti dalla liberazione di Roma e dei Castelli Romani. La conseguenza che ha reso almeno non vano il sacrificio di tutte le vite umane dei nostri avi, dei quali oggi celebriamo la memoria e la tragedia, riservando loro l’onore che si deve agli eroi di guerra. Martiri civili in un conflitto non voluto dai cittadini Italiani ma solo da un regime oppressore e criminale. Guerra che, dal 1948, l’Italia ripudia costituzionalmente, grazie alla Carta che continua a rappresentare per noi italiani il riferimento, il monito e il messaggio di libertà, pace, democrazia e civiltà più attuale e al quale ogni nostra azione da liberi cittadini continua a fare riferimento come un marinaio fa riferimento al faro” conclude Raparelli.