Lo scorso mercoledì, 23 ottobre, sono iniziati i lavori per la costruzione di un impianto di produzione di biometano a Colle San Clemente, zona rurale nel comune di Velletri molto vicina a Cisterna di Latina. Il progetto, dal valore di oltre 22 milioni di euro, è stato finanziato dalla società Latina Biometano Srl. Con una capacità di trattamento annuale di circa 50.000 tonnellate di biomasse, l’impianto si propone di trasformare deiezioni animali e scarti agricoli in biometano, tramite un processo di digestione anaerobica. Tuttavia, l’inizio dei lavori ha riacceso tensioni mai sopite tra cittadini e amministrazione, e messo in luce divergenze profonde in ambito politico.

La battaglia contro “l’ecomostro” di Velletri che nessuno vuole

Sin dai primi passi del progetto, nel 2021, la comunità di Velletri ha espresso forti perplessità a riguardo, considerato da molti residenti e agricoltori come un “ecomostro” che rischia di impattare gravemente sulle colture locali e sul traffico pesante nella zona. L’ex sindaco Orlando Pocci e l’allora assessore all’Ambiente Francesca Argenti si opposero, portando il caso nelle aule del Tribunale Amministrativo del Lazio, il quale però respinse il ricorso nel marzo 2022. Anche il seguente appello al Consiglio di Stato è stato respinto nel gennaio 2023, confermando la legittimità del progetto. 

Questa sconfitta sul piano legale ha lasciato un segno profondo, mentre diversi cittadini continuano a monitorare il cantiere per preservare il proprio territorio e, come segnalato dal Partito Democratico di Velletri, accusano l’attuale amministrazione di essere “assente e compiacente”.

Le diatribe politiche: tra accuse e promesse

Il PD locale, infatti, non perde occasione per ribadire la propria posizione contraria alla realizzazione dell’impianto, criticando l’amministrazione Cascella per non aver fermato il progetto, adottando una linea di silenzio assenso che, secondo loro, avrebbe lasciato spazio all’approvazione senza ulteriori fasi di confronto tra gli attori locali. “Un’inerzia preoccupante”, ha dichiarato il gruppo consiliare di opposizione, richiamando alla memoria l’impegno della precedente giunta Pocci: “Ricordiamo come la precedente amministrazione si fosse battuta strenuamente contro questo progetto, riuscendo a far bloccare il processo autorizzativo grazie all’immissione di obblighi e prescrizioni”.

Dall’altro lato, il sindaco Ascanio Cascella ha risposto sottolineando come l’impianto sia “figlio della filiera Zingaretti-Gualtieri-Pocci”, riferendosi al quadro di approvazioni politiche ereditato. L’attuale Sindaco ha inoltre garantito che verrà svolta un’attività di monitoraggio costante sulle emissioni dell’impianto, con l’auspicio che questa nuova struttura possa generare risvolti economici e occupazionali al territorio di Velletri.

Freetime Frascati

Mentre i lavori avanzano, rimane la domanda fondamentale: al netto delle schermaglie e degli scaricabarile dei politici, quali saranno i costi e i benefici per la comunità? Da un lato, l’impianto si inserisce in un percorso di sviluppo sostenibile, dall’altro si scontra con timori locali legati all’ambiente e alla qualità della vita. Non resta che aspettare il termine dei lavori e l’avvio delle attività dell’impianto per poter constatare il tipo e l’entità dell’impatto che questo effettivamente produrrà.


Cos’è un impianto di biometano

Un impianto di produzione di biometano si occupa di trasformare materiale organico, come deiezioni animali e scarti agricoli, in biometano, un gas rinnovabile simile al metano che può essere utilizzato come combustibile per la produzione di energia. Il processo alla base si chiama digestione anaerobica: in assenza di ossigeno, i microrganismi scompongono la biomassa producendo biogas, che viene poi purificato fino a ottenere biometano. 

Questo biometano può essere immesso direttamente nelle reti di distribuzione del gas o utilizzato come carburante per veicoli, dopo aver separato il metano dalle altre sostanze. L’intero sistema consente di ridurre le emissioni di gas serra, valorizzare i rifiuti organici e contribuire a una maggiore sostenibilità energetica, anche se può generare preoccupazioni ambientali o logistiche nei territori in cui viene installato.

L’immagine usata è puramente a scopo illustrativo e non rappresenta il progetto in argomento