Un tragico incidente ha segnato la giornata di domenica 14 aprile nei Castelli Romani, portando alla morte di Fabrizio Procaccini, un ragazzo di 14 anni residente ad Ariccia e studente al primo anno della scuola alberghiera di Velletri. La giornata di svago con gli amici sul lago di Nemi si è trasformata in tragedia quando Fabrizio, nel tentativo di scalare un costone per raggiungere il punto più alto del sentiero, è scivolato.
Il gruppo di nove ragazzi, tutti coetanei tra i 14 e i 16 anni, aveva trascorso il giorno sulla spiaggia della Fiocina, prima di intraprendere il ritorno verso casa passando per via Perino, lungo un sentiero pericoloso e ufficialmente chiuso dieci anni fa dalle autorità locali per motivi di sicurezza. Nonostante il divieto, il sentiero è frequentemente usato per accedere alle spiagge del lago. Fabrizio si è distaccato dagli amici, arrampicandosi su un costone roccioso. Un ramo a cui si era aggrappato ha ceduto, provocando la sua caduta da quasi 40 metri.
La caduta mortale ha visto Fabrizio precipitare tra la roccia e la vegetazione fitta, rendendo vane le speranze di sopravvivenza. I soccorsi, avvisati dagli amici intorno alle 19, hanno visto l’intervento congiunto dei vigili del fuoco di Nemi e Velletri, oltre agli agenti di polizia e carabinieri di Genzano. A causa dell’impervietà del terreno, i soccorritori hanno dovuto lasciare i loro mezzi a circa un chilometro di distanza dal luogo dell’incidente. Nonostante il tempestivo arrivo e oltre mezz’ora di tentativi di rianimazione, le gravi ferite hanno reso impossibile salvare il giovane, che è stato dichiarato morto alle 20.
La comunità dei Castelli Romani è stata profondamente scossa da questo evento tragico. Le autorità hanno rinnovato l’appello alla prudenza e al rispetto delle chiusure dei sentieri, evidenziando come la tragedia abbia sottolineato l’importanza della sicurezza e della vigilanza in tali aree.
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