Il coordinamento solleva una serie di questioni in merito all’impiego dei fondi PNRR nella città

Nota stampa di Diritti in Comune

Qui sotto riportiamo alcuni appunti elaborati dalla comunità di Diritti in Comune sui progetti di riqualificazione urbana finanziati con fondi PNRR che stanno trasformando il volto di Ciampino.

I progetti di ciclovie e isole ambientali sono pensati con lo scopo di ridurre la velocità delle auto, creare sistemi di mobilità alternativa e restituire la strada a pedoni e ciclisti. Eppure, la discussione in città si sta pericolosamente polarizzando tra chi sostiene piste ciclabili e isole ambientali da un lato e chi rivendica l’esigenza di posti auto dall’altro.

Frutto, tutto questo, di una pessima comunicazione da parte dell’Amministrazione e di progetti di dubbia qualità. In tema di comunicazione, per esempio, ricordiamo il discutibile incontro cittadino comunicato il giorno prima per il giorno dopo sulle aree di Via Pignatelli e Viale di Marino.

A quell’incontro eravamo presenti anche con alcuni iscritti della comunità di Diritti in Comune: alle nostre domande su verde pubblico, parcheggi e rafforzamento del trasporto pubblico locale, non abbiamo ricevuto risposte.

Ad una attenta analisi dei progetti, riteniamo che le sezioni tipo delle ciclabili siano molto generiche rispetto alle complessità delle sedi stradali oggetto di riqualificazione. Alcune soluzioni progettuali ci sono sembrate decisamente controintuitive, a tal punto da pensare che alcune di queste non verranno affatto scelte dai ciclisti per gli spostamenti cittadini: la ciclabile a doppio senso sulla via dei Laghi, posta su un solo lato della carreggiata, conta ben 27 livellette su un percorso di circa un chilometro, e costringerà i ciclisti ad un continuo saliscendi. Per andare dal liceo Volterra alla via dei Laghi la ciclabile passa sulle scale(!) del sottopasso dell’Acqua acetosa, e i ciclisti dovranno percorrerle con la bici in spalla. In piazza Trento e Trieste la ciclabile passa davanti a un bar praticamente a ridosso di tavolini e sedie. Interventi decisamente poco convincenti in Piazza della Pace che rimane dominio praticamente assoluto delle automobili. La circolazione ciclabile sembra essere centrifugata nelle zone più periferiche.

Ci risulta, poi, incomprensibile che si vada a limitare la velocità veicolare in una zona come quella di Piazza della Repubblica/via Italia dove il traffico automobilistico è estremamente ridotto. Ma non è solo una questione di sicurezza. Le isole ambientali, così come progettate, sembrano non svolgere un’importante funzione: creare spazi di socialità. A piazza Trento e Trieste, ad esempio, le panchine sono rivolte spesso verso la strada e non a “salotto” come ora. Come si può parlare di socialità, di dare maggiore visibilità alle attività commerciali del posto, di rendere uno spazio pubblico sicuro e facilmente accessibile a chiunque se poi zone altamente frequentate a livello pedonale vengono escluse totalmente dai progetti di rigenerazione urbana?

E poi c’è il tema del verde pubblico: proprio oggi si stanno abbattendo i pini di Viale di Marino. Oggi abbiamo saputo, nel corso della Commissione Urbanistica, che sul lato destro della strada (partendo da Piazza della Pace) oltre a 6 lecci che verranno mantenuti, ne verranno piantumati altri 15. Sul lato sinistro, invece, sembrerebbe che i pini verranno sostituiti da altri 10/12 lecci.

Eppure le notizie su quanti alberi verranno tolti, quanti e quali specie arboree verranno piantate in sostituzione in merito a tutti gli interventi PNRR è un mistero. Dai progetti si desume che verranno piantati quasi tutti però del Giappone, della famiglia delle rosacee, una specie arborea che non produce ombra e senza alcuna attenzione alla biodiversità. Per questo motivo abbiamo chiesto, per il tramite dei nostri Consiglieri, la convocazione urgente della Commissione Lavori Pubblici (quella effettivamente competente in materia di verde pubblico) per avere i piani delle piantumazioni e chiederne la pubblicazione e accessibilità alla cittadinanza.

Sono mesi che come Diritti in Comune chiediamo all’Amministrazione di fare un’informazione il più possibile puntuale e trasparente, di incontrare con regolarità i quartieri coinvolgendo la cittadinanza con tutte le modalità necessarie. I pochi incontri – come quello di giovedì 7 – organizzati in fretta e furia, ci sembrano il solito gesto di simulazione, più che di reale partecipazione. La popolazione residente, come al solito, invece, si troverà a subire decisioni discutibili e imposte dall’alto dalla sera alla mattina.

Altro che partecipazione!