La richiesta di Iliad per l’installazione di una stazione radio base in via dei Romani 2 a Rocca Priora, che include un palo metallico di 30 metri con antenne UMTS, LTE e 5G, ha ricevuto il diniego del nulla osta paesaggistico da parte del Parco dei Castelli Romani. La decisione si basa su una serie di criticità legate alla tutela dell’ambiente e del paesaggio in una zona protetta.

I motivi del rifiuto

Il Parco ha evidenziato che l’intervento proposto ricade in un’area classificata come agricola dal piano regolatore generale di Rocca Priora e in una zona con vincoli di tutela paesaggistica e ambientale. Il progetto, oltre a prevedere un impatto visivo rilevante – il palo supererebbe di due terzi le chiome degli alberi circostanti – è stato giudicato incompatibile con le normative di tutela del paesaggio. Secondo il parere espresso, la struttura sarebbe visibile da grandi distanze, compromettendo il valore estetico e tradizionale del territorio.

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Particolare attenzione è stata data anche alla presenza di fauna selvatica, inclusa avifauna migratrice e chirotterofauna, la cui tutela risulta incerta di fronte all’esposizione a radiazioni elettromagnetiche. Sebbene non vi sia unanimità scientifica sui possibili effetti delle radiazioni, il Parco ha richiamato il principio di precauzione sancito dal Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, che invita ad evitare azioni potenzialmente dannose in assenza di certezze scientifiche.

Gli sviluppi attesi

Accanto al parere già negativo del Parco, restano da conoscere le posizioni degli altri enti coinvolti, tra cui la Soprintendenza, l’ENAC, l’ASL Roma 6, l’ARPA Lazio, l’Autorità di Bacino e ovviamente il Comune. Il loro compito sarà delicato: bilanciare il diritto allo sviluppo tecnologico e alla connettività con l’esigenza di preservare un territorio di pregio naturalistico e culturale, nonché la salute pubblica. Le prossime settimane diranno se il progetto riuscirà a trovare margini di accettabilità o se verrà definitivamente accantonato.