La bretella Cisterna-Valmontone è destinata a cambiare il volto del territorio, ma a quale costo? Per chi vive nelle aree interessate, le conseguenze sono già una realtà concreta. I proprietari delle abitazioni che ricadono nel tracciato saranno espropriati dall’Astral con compensi che, in molti casi, non superano i 5 euro al metro quadrato, una cifra che lascia spazio a molte polemiche. Chi vive appena fuori dal percorso, invece, non sarà interessato dagli espropri, ma dovrà comunque affrontare tutte le conseguenze: inquinamento acustico, atmosferico, vibrazioni e un inevitabile crollo del valore immobiliare. Oltre a tutto ciò, la bretella metterà a repentaglio numerose coltivazioni biologiche e a chilometro zero, infliggendo un duro colpo all’economia locale.

La redazione di Castelli Romani News ha deciso di dare voce di alcuni residenti di Casale Malatesta (Velletri), raccogliendo le testimonianze di chi si oppone a questa “grande opera”, famiglie che temono di subire non solo la devastazione del territorio, ma anche un netto peggioramento della qualità della vita.

L’impatto sulle comunità locali

Corrado Bisini, portavoce del Comitato No Bretella Cisterna-Valmontone, ha ribadito la sua posizione. “Qui sono stati già posizionati i picchetti dalla società Astral, segnalando il percorso della bretella. Questo tracciato passerà sotto i cavi dell’alta tensione, a pochi metri da abitazioni. È un’opera che sconvolgerà la vita di tante famiglie”. Il comitato torna dunque a denunciare la mancanza di dialogo con i cittadini, lasciando spazio solo a un’idea di progresso che rischia di oscurare le esigenze reali della popolazione.

Vita quotidiana e natura a rischio

Mara Speranzini, residente della zona, ha condiviso la frustrazione di chi ha scelto di vivere in campagna per garantire un futuro migliore ai propri figli. “Abbiamo comprato queste case per crescere i nostri bambini in un ambiente sano. Qui ci sono campi, vigneti e una biodiversità incredibile. Ora tutto questo verrà spazzato via per una strada che avrà un impatto ambientale devastante, compromettendo anche luoghi simbolici come il lago di Giulianello e la Via Francigena.

Freetime Frascati

Speranzini ha sottolineato anche il rischio per l’agricoltura locale: “Questa zona vive di produzioni a chilometro zero e biologiche, ma ora campi e aziende verranno distrutti, lasciando agricoltori senza terra e comunità senza prodotti genuini”.

Il paradosso del “green”: sostenibilità o speculazione?

Edoardo Veroni, un altro residente coinvolto, ha evidenziato le contraddizioni di un progetto che a parole dichiara sostenibile. “Il lago di Giulianello è un monumento naturale riconosciuto dalla Regione Lazio, la stessa che approva un’opera capace di deturpare tutto. Si parla di un’autostrada green, ma dietro questo termine si nascondono espropri, distruzione del paesaggio e un inquinamento che aumenterà”.

Veroni ha anche criticato il silenzio delle istituzioni: “A Velletri nessuno si è schierato per difendere il territorio. Non ci sarà nemmeno un’uscita autostradale che possa portare benefìci diretti alla comunità”.


Un ringraziamento speciale a Marco Branchi per le riprese con drone, che hanno permesso di documentare in modo dettagliato l’area interessata.

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