Nota stampa del Coordinamento Natura e Territorio e dell’Alleanza per i laghi e le foreste dei Castelli Romani (di cui fanno parte circa 40 associazioni)

I tripodi del lago Albano erano diventati il simbolo della lotta dei laghi, gli attivisti avevano anche evidenziato su di loro i vari livelli raggiunti da 40 anni a oggi, un simbolo che è stato alla ribalta durante la grande passeggiata di protesta per i laghi. Quando ci siamo accorti della loro demolizione qualche settimana fa non ci è sembrato un caso, abbiamo pensato che si voleva eliminare la traccia di quello che sta succedendo ai laghi.

D’altronde non è per noi una novità la mancanza di collaborazione dei Comuni su questa situazione, né i Comuni né il Parco hanno mai aderito né alle nostre serie ricerche sull’argomento né al monitoraggio, su basi scientifiche, del livello e dello stato biologico dei laghi.

Ricordiamo infatti che solo grazie ai volontari della nostra associazione (ex WWF Castelli Romani e Comitato promotore del Parco) da più di 40 anni sono disponibili le misure del livello delle acque dei laghi, senza di noi non ci sarebbe neanche il problema, gli enti sono sempre stati “disattenti”. È grazie alle nostre denunce che ci sono stati studi e normative specifiche fin dal 1998.

Una lotta che continua ancora, anche contro le fake news diffuse per confondere i cittadini. Ormai il calo ha superato i 6 metri con più di 45 milioni di mc d’acqua mancanti.

Con la grande passeggiata di protesta abbiamo iniziato una nuova stagione di lotta per i nostri laghi, con più di 40 associazioni aderenti. Non solo i Comuni cercano di nascondere il problema, ma continuano a concedere spazi alla speculazione del cemento e incrementare il consumo di acqua.

Con l’abbassamento del livello dell’acqua, riaffiorano gli ordigni bellici della Seconda Guerra Mondiale