La Commissione parlamentare Ecomafie ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sui termovalorizzatori a livello nazionale, con particolare attenzione all’inceneritore di Santa Palomba. Lo ha dichiarato Jacopo Morrone, presidente della Commissione d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, nel corso della conferenza stampa di presentazione della relazione finale sui “Rifiuti di Roma Capitale e Malagrotta”. Di seguito la reazione dell’Unione dei Comitati contro l’Inceneritore.
L’apertura di un’indagine sull’inceneritore di Roma da parte della Commissione parlamentare Ecomafie è un’ottima notizia che ci porta a chiedere al suo Presidente, Jacopo Morone, un’audizione per fornire ogni utile elemento alle attività della Commissione che presiede.
Nel corso dell’iniziativa promossa ieri da Zero Waste – Il mondo sta guardando, il Senatore Andrea De Priamo, membro della Commissione, aveva anticipato in maniera sibillina che la relazione di oggi avrebbe interessato anche l’affare inceneritore. Con il servizio inchiesta “Il Santo inceneritore” trasmesso nella puntata di Report del 15 dicembre che ha messo a nudo il verminaio che l’inceneritore porta con sé, l’iter va ora fermato al fine di effettuare tutte le verifiche sulle attività fin qui svolte in assoluta libertà da Roberto Gualtieri quale Commissario di governo.
Basti ricordare, da ultimo, la procedura eccezionale utilizzata aggirando la normativa grazie alla quale un appalto da 11 milioni di euro senza gara europea è stato aggiudicato per tre milioni di Euro con un ribasso del 72%. Oggi lasciare intatti i poteri commissariali sugli impianti che non saranno mai pronti neppure a Giubileo concluso non è in alcun modo più sostenibile.
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