Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per il Lazio ha emesso una sentenza riguardante una richiesta di accesso agli atti indirizzata a Cotral S.p.A., che ha sollevato questioni di trasparenza nel processo di assunzione degli autisti per la tratta Roma-Viterbo. La richiesta, presentata nel marzo 2024, puntava a ottenere informazioni dettagliate su alcuni contratti di lavoro, ma l’azienda ha parzialmente negato l’accesso, generando il contenzioso.
Le richieste e il diniego di Cotral
Il cittadino che ha presentato il ricorso aveva chiesto di visionare documenti relativi a diverse fasi della procedura assunzionale, tra cui i curricula dei nuovi assunti e i verbali relativi all’istruttoria delle assunzioni. L’obiettivo era verificare se fossero state rispettate le regole di scorrimento della graduatoria concorsuale. Cotral, però, ha respinto la richiesta, adducendo motivi legati alla protezione dei dati personali di alcuni candidati e fornendo solo informazioni parziali.
Il rifiuto ha portato alla presentazione di un ricorso al TAR Lazio, che ha esaminato la legittimità della decisione dell’azienda e la necessità di garantire trasparenza.
La decisione del TAR e le implicazioni
Il TAR ha stabilito che, in parte, il diniego di Cotral era infondato. Il tribunale ha infatti riconosciuto il diritto del richiedente ad accedere a buona parte della documentazione richiesta, giudicando che esistesse un interesse diretto e legittimo nel verificare la correttezza delle assunzioni. La sentenza ordina a Cotral di consegnare i documenti entro 30 giorni, specificando che, in caso di inadempienza, un commissario ad acta verrà nominato per far rispettare la decisione.
Questa vicenda solleva riflessioni su come bilanciare il diritto alla trasparenza con la tutela della riservatezza dei lavoratori, una questione rilevante in un contesto in cui le procedure pubbliche devono rispondere a criteri di equità e chiarezza.