Lanuvio punta sull’innovazione per valorizzare il proprio patrimonio archeologico e renderlo fruibile a un pubblico ampio. Grazie a un progetto ambizioso, recentemente approvato dalla giunta comunale, il Museo Civico Diffuso Lanuvino si arricchirà di visori per la realtà virtuale e introdurrà il metodo Visual Thinking Strategies (VTS). Questo approccio mira a coinvolgere sia gli studenti locali sia le persone con disabilità, offrendo una nuova esperienza interattiva per ammirare opere d’arte e siti storici spesso difficili da visitare fisicamente.
Realtà virtuale per superare le barriere fisiche
Il progetto, proposto dal direttore del Museo, Dott. Luca Attenni, prevede un investimento di 140.000 euro per cui verrà richiesto un finanziamento alla Regione Lazio, si propone di abbattere le barriere che limitano l’accesso ai beni culturali.
Il progetto, proposto dal direttore del Museo Luca Attenni, ha come obbiettivo l’abbattimento delle barriere che limitano l’accesso ai beni culturali cittadini. Per fare ciò, l’investimento previsto è di 140.000 euro, per cui verrà richiesto un finanziamento alla Regione Lazio. Grazie ai visori VR, infatti, anche chi ha difficoltà motorie potrà esplorare virtualmente luoghi di grande importanza, come il Santuario di Giunone Sospita e gli scavi della Stipe di Pantanacci. Inoltre, un percorso virtuale itinerante consentirà agli utenti di “visitare” i monumenti più rappresentativi della città, come il mosaico con scene di Navalia e la scultura di Licinio Murena, creando una connessione nuova e dinamica con il patrimonio locale.
Educare al pensiero critico e alla conoscenza storica
Il metodo VTS, nato negli Stati Uniti e attivo in Italia dal 2014, si basa sull’osservazione e sull’interpretazione personale delle opere d’arte, stimolando pensiero critico e collaborazione. A Lanuvio, questo metodo sarà adottato dagli studenti dell’Istituto Marianna Dionigi, che parteciperanno come facilitatori nell’analisi dei principali reperti del museo. L’approccio del VTS permette anche ai più timidi di esprimere la propria visione senza sentirsi giudicati, avvicinando i giovani alla storia e alla cultura della loro terra e riportando nuova vita nel museo con una generazione di visitatori e guide attenti e consapevoli.