Il Comune di Marino, nella giornata di ieri, ha pubblicato un avviso pubblico allo scopo di affidare a soggetti pubblici, privati e cittadini organizzati la cura e la gestione di numerose aree verdi e parchi urbani attraverso i cosiddetti patti di collaborazione. Una decisione che punta a coinvolgere attivamente la cittadinanza nella manutenzione e valorizzazione di spazi che rappresentano un punto di riferimento per la comunità.

I dettagli dell’iniziativa del Comune di Marino

L’iniziativa si fonda su un regolamento comunale del 2017 e propone una formula di collaborazione per affidare la gestione di spazi verdi a cittadini singoli, associazioni, scuole, enti religiosi e società private.

I soggetti interessati dovranno dimostrare competenze specifiche e risorse adeguate, e l’assegnazione sarà stabilita attraverso una valutazione delle proposte. Questi si assumeranno il compito di occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria, di organizzare attività ludico-educative e di porre in atto interventi per migliorare l’accessibilità e la sicurezza dei luoghi. I miglioramenti apportati – come nuove piantumazioni o eventuali opere – saranno acquisiti irrevocabilmente al patrimonio comunale.

L’assegnazione da parte del Comune, si rassicura nell’avviso, non limiterà l’uso pubblico delle aree, se non per interventi strettamente necessari. Inoltre, il periodo di gestione è previsto per un massimo di cinque anni, eventualmente rinnovabile. Le proposte dovranno essere consegnate, secondo le modalità previste dal bando e complete di tutta la documentazione richiesta, all’Ufficio Protocollo del comune di Marino entro e non oltre le ore 12:00 del 30 dicembre 2024.

Costi e responsabilità: tra risparmi per il Comune e possibili criticità

Delegare in maniera così massiccia la gestione del verde pubblico ai privati e ai cittadini solleva diversi interrogativi. È giusto affidare la cura della gran parte di parchi e aree verdi a soggetti esterni alla pubblica amministrazione? Questa scelta, seppur motivata dall’intento di coinvolgere la comunità di Marino e ridurre le spese, potrebbe indebolire il controllo pubblico e aprire la strada a gestioni frammentarie e disomogenee, mettendo a rischio la qualità e la fruibilità degli spazi.

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Un aspetto critico di questa iniziativa riguarda i costi: la gestione delle aree verdi sarà a titolo gratuito per il Comune, con tutte le spese ordinarie e straordinarie a carico degli assegnatari. Tuttavia, la possibilità di rimborsi economici, limitata a progetti di particolare utilità pubblica, solleva dubbi sulla sua arbitrarietà. Chi decide cosa sia davvero di “pubblica utilità” e con quali criteri? Senza regole chiare, il rischio è che alcuni progetti vengano premiati mentre altri, magari altrettanto meritevoli, restino esclusi.

Il regolamento prevede anche la possibilità di autofinanziamento attraverso attività economiche organizzate nelle aree gestite, ma lascia aperta la questione di chi controlli queste operazioni. Come si garantisce che tali iniziative non sfocino in utilizzi impropri degli spazi? E chi verifica che i ricavi siano effettivamente reinvestiti nella gestione delle aree? L’assenza di un sistema di monitoraggio efficace e capillare potrebbe vanificare gli intenti alla base dell’affidamento.

Se poi, come stabilito, ogni area verde avrà un unico affidatario, emergono ulteriori criticità. Un sistema frammentato e gestito da soggetti diversi potrebbe di aumentare la burocrazia e di aggravare il carico di vigilanza del Comune. Inoltre, un affidamento troppo dispersivo potrebbe portare a una gestione non uniforme degli spazi, con standard variabili da un parco all’altro.

Infine, se l’iniziativa mira ad alleggerire le spese comunali, è legittimo domandarsi se questa delega troppo ampia sia la scelta più responsabile. La manutenzione del verde pubblico dovrebbe essere un compito prioritario dell’amministrazione, da affidare a ditte specializzate che garantiscano interventi omogenei. Il timore è che, lasciando la gestione nelle mani di privati o cittadini attivi, alcuni spazi meno appetibili possano essere trascurati, portando a un abbandono parziale o a un sistema incoerente di cura del patrimonio comunale.

Al netto di tutte queste considerazioni, non resta che aspettare e vedere quali saranno nei prossimi mesi gli esiti di questo avviso che, nonostante una serie di criticità, si pone una finalità sicuramente lodevole.

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