Lo scorso 8 ottobre, il Consiglio Comunale di Albano Laziale ha discusso e approvato un ordine del giorno riguardante l’intenzione di costruire l’inceneritore di Santa Palomba, nel IX Municipio di Roma Capitale, incentrato sulla conformità del progetto rispetto alle normative vigenti in materia di gestione rifiuti.

Le premesse sull’inceneritore di Santa Palomba

L’inceneritore di Santa Palomba è stato inserito nel Piano Straordinario di Gestione dei Rifiuti di Roma Capitale, previsto dal Decreto Legge 50/2022, noto anche come “DL Aiuti”. Questo decreto ha istituito un commissariamento straordinario per la gestione dei rifiuti in vista del Giubileo del 2025, con l’obiettivo di risolvere la crisi dei rifiuti nella capitale. Nonostante le deroghe concesse al Commissario per accelerare il progetto, l’impianto non sarà operativo prima della fine del Giubileo, ma solo verso il 2026, quando i poteri commissariali saranno oramai conclusi.

In questo contesto, il Comune di Albano Laziale ha espresso preoccupazioni riguardanti la conformità del progetto alle direttive europee e nazionali sulla gestione dei rifiuti. In particolare, sono stati citati sia il “Testo Unico Ambientale” che regola la gestione dei rifiuti in Italia, sia il Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio del 2020, che stabilisce criteri per la riduzione dell’incenerimento nella regione. Il sito di Santa Palomba, già oggetto di elementi di salvaguardia per la sua inidoneità, risulta, secondo il Consiglio, non conforme alle normative locali ed europee che privilegiano la riduzione dei rifiuti e il riciclo rispetto all’incenerimento.

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Le richieste del Consiglio Comunale

Attraverso l’ordine del giorno approvato con 15 voti favorevoli e 4 astenuti (i consiglieri Cascella, Cuccioletta, Moresco, Nardi), il Consiglio Comunale di Albano Laziale impegna la Giunta a intraprendere azioni concrete per aprire un dialogo con la Città Metropolitana di Roma Capitale. L’obiettivo è garantire che il progetto dell’inceneritore sia valutato con attenzione, tenendo conto delle normative esistenti e dei vincoli imposti dal Piano di Gestione dei Rifiuti regionale.

In definitiva, Albano Laziale si pone in una posizione di sorveglianza attiva, chiedendo un maggior coordinamento tra i vari livelli istituzionali e spingendo affinché il rispetto delle normative ambientali venga garantito anche dopo la conclusione del commissariamento straordinario.

Un contesto agitato

Le preoccupazioni di Albano Laziale sull’inceneritore di Santa Palomba si inseriscono in un contesto di crescente mobilitazione sul territorio. Negli ultimi mesi, diverse manifestazioni (l’ultima proprio ad Albano Laziale) hanno visto la partecipazione di cittadini e associazioni ambientaliste che si oppongono al progetto, denunciando i possibili rischi ambientali e sanitari legati all’impianto. Queste proteste sottolineano un malcontento diffuso, che chiede maggiore trasparenza e un coinvolgimento più attivo delle comunità locali nelle decisioni riguardanti la gestione dei rifiuti e il rispetto delle normative ambientali.