Insieme alla Redazione di CastelliRomani.news, il sindaco di Grottaferrata Mirko Di Bernardo fa il punto sui primi due anni e mezzo della sua amministrazione. Con uno sguardo rivolto al futuro, il sindaco condivide la sua visione per la città e le sue considerazioni in merito all’attuale situazione politica in città.
A distanza di due anni dalla sua elezione, una considerazione generale sulla sua amministrazione?
Abbiamo dimostrato di essere un’amministrazione del “fare”. Abbiamo ottenuto un grande consenso iniziale con un programma ampio, un centro-sinistra allargato con l’obiettivo di riqualificare la città e recuperare i luoghi abbandonati. In circa due anni e mezzo abbiamo realizzato oltre il 70% del nostro programma elettorale. Abbiamo recuperato luoghi abbandonati, avviato una riqualificazione complessiva della città, aperto e chiuso molti cantieri. L’ultima inaugurazione è stata quella del Polo Universitario, e presto inaugureremo il playground. Anche il cinema Alfellini è stato recuperato dall’abbandono e rilanciato come punto di riferimento culturale. Abbiamo effettuato importanti interventi su strade e marciapiedi.
Un altro dei progetti di cui si parla è la pista ciclabile che collegherà Grottaferrata con Frascati. Cosa può dirci sulle tempistiche?
Nei prossimi mesi partiranno i lavori per la realizzazione della pista ciclabile di viale Kennedy, che partendo da via Dusmet arriverà fino a Frascati. Stiamo anche lavorando su ulteriori progettualità per integrare i finanziamenti e prolungare la pista fino a Piazza Alcide De Gasperi. Con questo progetto miriamo a promuovere la mobilità sostenibile, favorendo uno stile di vita più salutare.
In questi due anni e mezzo avete affrontato alcune situazioni di difficoltà, come le avete gestite?
È vero, ci sono state situazioni di maggiore difficoltà, ma le abbiamo sempre superate rapidamente. L’obiettivo è sempre stato quello di coinvolgere forze che condividessero il nostro programma. Gli accordi sono stati basati su obiettivi programmatici. Chi è venuto meno a questi accordi, sia in Consiglio Comunale sia attraverso i media, ha agito di propria iniziativa. La maggioranza ha preso decisioni in risposta, ma direi che sono stati loro a isolarsi.
L’ex sindaco Luciano Andreotti l’accusa di venire meno alle regole della democrazia nelle commissioni consiliari.
Vorrei ricordare che Luciano Andreotti ha un trascorso nell’area della sinistra, mentre oggi è alleato di forze di centro-destra. La questione delle commissioni è nata quando la minoranza ha proposto figure diverse da quelle suggerite dalla maggioranza per le presidenze di due commissioni. La maggioranza ha ritenuto questo non adeguato perché non rispettava i giusti equilibri. Abbiamo comunque apportato modifiche per rendere le commissioni più partecipate e inclusive, seguendo indicazioni della Prefettura e del Ministero degli Interni. Purtroppo, abbiamo riscontrato scarsa partecipazione da parte della minoranza, ricevendo accuse di scarsa democrazia. Dal canto nostro, abbiamo agito legittimamente proponendo i nostri nomi. Il nostro scopo è quello di governare, ma riceviamo continui attacchi ostruzionistici, con tante parole sui giornali ma pochi fatti concreti.
Guardando al futuro, il suo incarico scadrà nel 2027. Sta già considerando un secondo mandato?
Stiamo lavorando intensamente e, quando sarà il momento, chiederemo la fiducia ai cittadini per avere un riscontro sul nostro operato. L’obiettivo principale è completare questo mandato e poi presentare ai cittadini quanto realizzato in cinque anni. Saranno loro a decidere se rinnovarci la fiducia. Grandi opere richiedono tempo, quindi stiamo pianificando anche iniziative e progetti con un orizzonte temporale che va oltre le prossime elezioni.
Cosane pensa dell’apparente assenza di una forte opposizione di centro-destra?
Oltre l’ex sindaco Andreotti, recentemente un assessore regionale (Giancarlo Righini, n.d.r.) è stato nominato coordinatore di uno dei maggiori partiti di centrodestra. Non credo che l’opposizione sia inesistente, ma ad oggi si limita a giocare con le istituzioni. È questo che intendo quando parlo di ostruzionismo, un comportamento che mina la fiducia dei cittadini e l’efficienza delle istituzioni. Noi abbiamo ricevuto un mandato chiaro, vincendo al primo turno con il 52% dei consensi. Desideriamo portare avanti le nostre proposte e siamo aperti ad ascoltare quelle della minoranza. L’opposizione dovrebbe onorare il proprio mandato di indirizzo e controllo, non semplicemente cercare di mandare a casa il sindaco. Le critiche sono benvenute e necessarie per una società sana.
A livello nazionale, il centro-sinistra continua ad avere difficoltà a creare un campo largo. Qual è la sua opinione in merito?
È importante riflettere sugli esiti elettorali e accettarli come punto di partenza per migliorare, come nel caso degli Stati Uniti. Credo che si debba fare una considerazione sulle autonomie locali. La valorizzazione del civismo dovrebbe essere vista come una virtù e una forza aggiuntiva rispetto alle strutture politiche tradizionali. A Grottaferrata abbiamo creato un campo molto ampio, focalizzato non sulle ideologie ma sulle cose da fare. Gli amministratori locali dovrebbero unire punti di vista diversi per creare sintesi efficaci. Anche a livello nazionale, occorrerebbe prestare attenzione alle sfumature e superare le polarizzazioni che portano a contrasti permanenti. La partecipazione e la condivisione sono la chiave per avanzare.
In conclusione, qual è la sua visione per Grottaferrata nei prossimi anni?
La nostra visione per Grottaferrata è quella di una città che guarda al futuro con fiducia e ambizione. Vogliamo continuare a lavorare instancabilmente per il bene della comunità, realizzando progetti strategici che trasformino il volto della città e migliorino la qualità della vita dei nostri cittadini. Immaginiamo una Grottaferrata più verde, più sostenibile e più inclusiva, dove le iniziative collettive permettano a ogni cittadino di sentirsi parte attiva del cambiamento.