Il prossimo 7 dicembre, Monte Porzio Catone celebrerà una delle sue cittadine più illustri, Giovanna Marini, dedicandole un piazzale adiacente a Parco Antonio Gramsci. La decisione è nata dalla proposta del Coro del Canto Necessario, che ha trovato il pieno sostegno del Comune ed è stata accolta con entusiasmo dalla comunità locale. Marini, scomparsa nel maggio scorso, è stata una figura centrale nella musica popolare italiana, una ricercatrice appassionata e una cantautrice che ha dato voce alle radici culturali del Paese. Stabilitasi a Monte Porzio Catone nel 1974, la sua presenza ha lasciato un’impronta indelebile nella vita culturale della città, grazie anche alle numerose collaborazioni con le istituzioni locali.
Una giornata di musica per ricordare una voce autentica
La giornata del 7 dicembre sarà un tributo alla sua eredità artistica, con un programma ricco di musica e partecipazione collettiva. Si partirà alle 10:30 da Piazza Borghese con la sfilata della Banda MPC Superband, per poi proseguire alle 11:00 con la cerimonia di intitolazione del piazzale a Giovanna Marini. Diversi cori e laboratori fondati da lei stessa, come il Coro del Canto Necessario e il Laboratorio Modi del Canto Contadino, si esibiranno insieme ad altri musicisti e amici per celebrare il valore della tradizione musicale popolare, da sempre al centro della sua opera.
Al Museo del Vino, un documentario per scoprire il mondo di Marini
Nel pomeriggio, alle 15:00, il Museo del Vino ospiterà la proiezione del documentario “Giovanna, storie di una voce” di Chiara Ronchini, prodotto da Luce Cinecittà. Il film offre uno sguardo intimo sulla vita di Marini, esplorando il suo impegno nella valorizzazione della musica popolare, la sua capacità di raccontare storie attraverso il canto e la sua vocazione a condividerle con gli altri. Una testimonianza che si pone come momento di riflessione e gratitudine, un invito a riscoprire le radici culturali di cui Giovanna Marini è stata instancabile custode.
Giovanna Marini, una vita per la musica
Giovanna Marini, nata a Roma nel 1937 in una famiglia di musicisti, si diploma in chitarra classica al Conservatorio di Santa Cecilia e perfeziona gli studi con il maestro Andrés Segovia. La sua carriera s’intreccia con l’ambiente intellettuale e musicale italiano degli anni Sessanta, lavorando con figure come Pasolini, Calvino e Leydi, e partecipando al celebre spettacolo “Bella Ciao” al Festival dei Due Mondi, che fece scalpore per i suoi temi antimilitaristi.
Negli anni, Marini si distingue come etnomusicologa e cantautrice, raccogliendo e catalogando il patrimonio musicale popolare italiano, dal Salento al Veneto, fino alla Sardegna. Collabora con i più importanti esponenti della Nuova canzone politica, tra cui Ivan Della Mea e Caterina Bueno, e diventa un pilastro della Scuola Popolare di Musica di Testaccio. Marini esplora la tradizione con composizioni che fondono musica e impegno civile, come “Vi parlo dell’America” e “Chiesa Chiesa“.
Il suo lavoro si estende al cinema e al teatro, dove collabora con artisti come Citto Maselli e Ascanio Celestini. Anche all’estero ottiene riconoscimenti, tra cui una cattedra all’Università di Paris VIII. Negli ultimi anni continua a produrre musica e spettacoli, fino a diventare una figura simbolo della memoria popolare italiana, ricordata per la sua capacità di trasformare il patrimonio musicale in uno strumento di racconto e denuncia sociale.