Il calendario è costellato di ricorrenze che invitano alla riflessione su valori universali, ingiustizie sociali e temi importanti per il progresso culturale. Anche nei Castelli Romani, queste date sono accompagnate da una vasta gamma di iniziative: mostre, dibattiti, eventi culturali e flash mob, segni tangibili dell’impegno delle istituzioni e realtà locali, a cui anche CastelliRomani.news dà sempre ampio risalto. Tuttavia, il 19 novembre, Giornata Internazionale dell’Uomo, è trascorso in un assordante silenzio, privo di qualsiasi evento o attenzione, in un mese che dovrebbe anche essere dedicato alla prevenzione della salute maschile.

Un’occasione importante per un dibattito inclusivo

La Giornata Internazionale dell’Uomo, istituita nel 1992 e “celebrata” in Italia dal 20131, non è solo una ricorrenza simbolica. Intende portare al centro della discussione temi spesso trascurati: la salute maschile, i problemi legati al lavoro, le aspettative sociali, i fenomeni di violenza che subiscono, la paternità, le dinamiche relative alle separazioni e la prevenzione dei suicidi, che interessano gli uomini in percentuali nettamente più alte rispetto alle donne2.

Questi argomenti sembrano però non trovare spazio nel dibattito pubblico, neanche a livello locale. Nei Castelli Romani, non un solo evento, manifesto o comunicato ufficiale è stato dedicato alla giornata. L’assenza non è solo un vuoto simbolico, ma è la testimonianza evidente di una narrazione incompleta.

Parlare di parità significa includere tutti: riconoscere le difficoltà specifiche sia degli uomini sia delle donne non dovrebbe essere percepito come un atto divisivo, bensì come un passo verso un dialogo più equilibrato ed efficace nel percepire gli scopi comuni della nostra società. Dare ascolto a tutte le parti coinvolte potrebbe infatti rivelarsi uno degli strumenti principali per superare dannosi stereotipi.

Freetime Frascati

È tempo di includere, non di escludere

I problemi delle donne spesso si intrecciano con quelli degli uomini, alimentandosi a vicenda in un circolo vizioso di incomprensioni e fragilità inespresse o non gestite nel modo corretto. Per questo, è ancora più importante promuovere un’educazione emotiva condivisa – per uomini e donne – e consolidare modelli relazionali che superino quelli attuali, spesso rigidi e disfunzionali. Farlo risulta oggi essenziale per costruire una società in cui le difficoltà di ciascuno siano riconosciute e affrontate, non ignorate.

Gli enti locali e sovracomunali, così attivi e creativi per altre ricorrenze, potrebbero cogliere questa data per organizzare convegni, incontri o campagne di sensibilizzazione, magari coinvolgendo scuole, associazioni e cittadini. È tempo di arricchire il dialogo, alimentare la consapevolezza anche su questi temi e favorire azioni che possano far compiere un passo avanti alle nostre relazioni, includendo tutti gli aspetti che compongono il complesso mosaico della contemporaneità sociale.

La piena parità di genere si realizza affrontando i problemi di tutti, affrontandoli insieme e non lasciando indietro nessuno. Per questo il 19 novembre non dovrebbe più essere una data dimenticata: l’auspicio è che la Giornata Internazionale dell’Uomo diventi, piuttosto, una preziosa opportunità per un confronto aperto e costruttivo. E in questo senso, anche il territorio dei Castelli Romani, che già si distingue per la partecipazione attiva alle cause sociali, può sicuramente fare di meglio.

  1. Contrariamente alla Giornata Internazionale della Donna, quella dedicata all’Uomo non è ancora stata riconosciuta ufficialmente dall’ONU. Ciononostante, viene celebrata ogni anno in circa 50 Paesi. ↩︎
  2. Secondo i dati Istat, in Italia nel 2021 circa il 75% dei suicidi ha riguardato uomini. ↩︎
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