Nella giornata di ieri, mercoledì 16 ottobre, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha emesso due ordinanze relative a due procedimenti distinti riguardanti la controversa questione delle antenne e dei tralicci di radiodiffusione su Monte Cavo, a Rocca di Papa. Le vicende, iniziate nel 2003 con l’emissione di ordinanze di sgombero e demolizione da parte del Comune, continuano a sollevare discussioni e si sono nuovamente complicate a causa dello smarrimento dei fascicoli originali.
Smarrimento dei fascicoli e ricostruzione
Nei due procedimenti, i fascicoli contenenti gli atti originali risultano smarriti, come rilevato nel testo delle ordinanze n. 17886 e 17896 del 2024. “Nonostante le ricerche, il fascicolo d’ufficio non è stato rinvenuto”, si legge negli atti del TAR, creando una battuta d’arresto nel percorso processuale. Tuttavia, il Tribunale ha stabilito che le parti coinvolte – tra cui il Comune e l’ente gestore delle antenne – hanno depositato nuovamente gli atti in loro possesso. “Le parti hanno provveduto al deposito degli atti e dei documenti in loro disponibilità, senza contestazioni sulla corrispondenza agli originali”, ha confermato il TAR.
Con i documenti in fase di ricostruzione grazie alla collaborazione delle parti, il Tribunale ha incaricato la Segreteria di certificare l’autenticità delle copie e di rimettere la causa al Presidente della Sezione V per la sua riassegnazione.
Il futuro delle antenne di Monte Cavo
Questi due procedimenti giudiziari rappresentano solo una parte di un lungo contenzioso legale e politico che vede da decenni contrapporsi gli interessi della comunità locale, quelle relative alla tutela ambientale e quelli legati all’industria delle telecomunicazioni.
Con la ricostruzione dei fascicoli e il ritorno in aula previsto a breve, Rocca di Papa attende con attenzione le prossime decisioni del TAR, che potrebbero finalmente portare a una risoluzione – seppur parziale – per le tanto discusse antenne di Monte Cavo.
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