Il Comune di Albano Laziale, attraverso una determina datata 16 dicembre, ha negato l’autorizzazione per l’installazione di un impianto di telefonia mobile in Corso Matteotti, nel cuore del centro storico. La richiesta, avanzata da Iliad Italia Spa, non ha superato il vaglio delle normative sulla tutela paesaggistica, che regolano interventi in aree di particolare valore storico e architettonico.

Il paesaggio del centro storico: vincoli e limiti

Nonostante l’are scelta si trovi appena al di fuori del Parco dei Castelli Romani, Corso Matteotti si trova comunque in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico, parte integrante del centro storico di Albano Laziale. Proprio per questa sua rilevanza, le normative attuali – in particolare il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) – impongono che eventuali installazioni abbiano un impatto minimo o trascurabile sull’ambiente circostante e che siano integrate con edifici già esistenti. Nel caso specifico, il progetto presentato da Iliad è stato ritenuto non compatibile con queste condizioni. A questo punto, come successo in diversi casi anche in altri comuni dei Castelli Romani, Iliad potrebbe decidere di presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro il diniego del Comune. È bene precisare, comunque, che questo diniego riguarda solamente la questione paesaggistica e non costituisce titoli per l’esecuzione dei lavori.

Tecnologia e tutela: la ricerca di un equilibrio

La decisione del Comune denota una crescente attenzione verso la conservazione del patrimonio urbano e paesaggistico, soprattutto in un contesto delicato come quello dei Castelli Romani, dove la modernizzazione delle infrastrutture deve fare i conti con la storia dei luoghi. Tuttavia, la realizzazione di impianti tecnologici resta una necessità in un territorio che richiede reti efficienti per rispondere alla domanda di connettività.

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In casi come questo, la sfida sta nel trovare soluzioni alternative che permettano di bilanciare sviluppo tecnologico e tutela del territorio. Ad esempio, gli impianti di telefonia mobile possono spesso essere integrati in maniera più discreta, appoggiandosi su strutture già presenti o spostandole in posizioni meno visibili, in modo da minimizzare l’impatto estetico.

Il progetto di Iliad, per il momento, si ferma qui, ma l’episodio sottolinea ancora una volta quanto sia delicata la gestione delle trasformazioni urbane nei centri storici italiani.


La foto in copertina è d’archivio e non rappresenta l’impianto di telefonia di cui si parla nell’articolo.

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