Ieri a Velletri si è verificato un singolare episodio legato all’utilizzo non autorizzato del logo della Regione Lazio per un evento pubblico, tenutosi presso il Municipio. La manifestazione aveva l’obiettivo di trattare il futuro dell’Opera Pia Berardi, struttura di assistenza per anziani bisognosi, al momento non in funzione.
La locandina dell’evento, che portava il titolo “Giu le mani dal Berardi”, suggeriva una mobilitazione per la salvaguardia della struttura, donata alla comunità di Velletri dalla famiglia Berardi nel 1905. Il logo della Direzione Regionale Inclusione Sociale era ben visibile sull’invito, suggerendo un patrocinio che, come si è scoperto, non esisteva.
Il dubbio sull’autenticità del coinvolgimento della Regione è emerso quando i partiti di opposizione hanno interpellato direttamente la Direzione Regionale Inclusione Sociale, ricevendo conferma che l’ente era completamente all’oscuro dell’uso del proprio logo nell’iniziativa. La direzione ha prontamente richiesto la rimozione di ogni riferimento non autorizzato, come ribadito in una comunicazione ufficiale.
La scoperta ha generato reazioni di stupore e critica, non solo tra i cittadini ma anche all’interno delle istituzioni locali. L’evento, nonostante le premesse controverse, si è comunque svolto, discutendo le potenziali future direzioni per la struttura dell’Opera Pia Berardi, ma sotto una luce di legittimità offuscata.
L’episodio solleva questioni più ampie sulla gestione delle comunicazioni ufficiali e sull’importanza del controllo accurato nell’uso dei simboli istituzionali. Inoltre, l’incidenza ha riportato l’attenzione sulla necessità di una soluzione definitiva per l’Opera Pia Berardi, evitando che l’edificio diventi oggetto di speculazioni immobiliari, nel rispetto della volontà originaria dei benefattori e delle esigenze della comunità veliterna.
La posizione dell’opposizione
Nel pomeriggio, i partiti di opposizione hanno formalmente esposto la situazione attraverso un comunicato, invitando a una riflessione collettiva sulle pratiche amministrative e sull’impegno verso la trasparenza e la correttezza nelle iniziative pubbliche. La vicenda rimane un simbolo di una più ampia necessità di vigilanza e responsabilità da parte delle entità governative e delle organizzazioni civili.
Di seguito, il testo della nota stampa.
Ora, dovrebbe essere in corso, cosa non è chiaro per quanto scritto. Un po’ come fosse un’assemblea o meglio una cosa. Ma convocata in sede istituzionale, da una Direzione della istituzione regionale su un tema molto delicato.
Contattata la Direzione, che appare su carta intestata con tanto di logo, si acquisisce netta SMENTITA e pronta segnalazione all’Ente.
Insomma. Una fantomatica associazione di cui il nome non è chiaro convocata da chi non è chiaro presso il palazzo comunale a nome della Regione falsificando la carta intestata, usando senza autorizzazione il logo della Regione convoca una pubblica assemblea e per questo gli viene concesso uno spazio istituzionale. Se la situazione non fosse seria ci sarebbe tanto tanto tanto tanto da ridere.