A Rocca Priora, una nota compagnia di telecomunicazioni è intenzionata a impiantare una stazione radio base in via dei Romani 2, presumibilmente per migliorare la copertura di rete nella zona dei Pratoni del Vivaro. L’installazione prevede un palo metallico di 30 metri d’altezza, con sei antenne dedicate a tecnologie UMTS, LTE e anche 5G, oltre a parabole per la trasmissione del segnale.
Mentre il progetto risponde a una crescente domanda di connettività, non mancano interrogativi sull’impatto che una struttura così imponente potrebbe avere sul paesaggio dei Castelli Romani, un territorio noto per il suo valore naturalistico e culturale. L’area interessata si trova nella parte bassa di Rocca Priora ed è inclusa nel Parco Regionale dei Castelli Romani, dunque è sottoposta a vincoli paesaggistici e archeologici. Sebbene l’area scelta sia relativamente isolata e pianeggiante, la costruzione di un’antenna alta 30 metri rischia di alterare l’integrità del paesaggio, in particolare in un’area che gode di ampie vedute panoramiche e spazi verdi.
La conferenza di servizi avviata dal Comune dovrà ora valutare entro 90 giorni non solo l’efficacia tecnologica del progetto, ma soprattutto l’aderenza alle norme di tutela paesaggistica. Gli enti coinvolti, tra cui la Soprintendenza e il Parco dei Castelli Romani, l’ENAC, l’ASL Roma 6, l’ARPA Lazio e l’Autorità di Bacino avranno il delicato compito di bilanciare il diritto allo sviluppo tecnologico e alla connettività con la tutela di un territorio già soggetto a forti pressioni antropiche.
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