La crisi idrica che riguarda i laghi Albano e di Nemi continua ad alimentare un acceso dibattito. Dopo le dure critiche sollevate dal Comitato Protezione dei Boschi dei Colli Albani, alla nostra Redazione sono giunte le dichiarazioni del commissario straordinario del Parco dei Castelli Romani, Ivan Boccali.
Per quanto riguarda le attività che insistono sui due laghi, l’Ente Parco svolge il proprio ruolo nei procedimenti per i quali è tenuto a dare il proprio parere (nulla osta, valutazione d’impatto ambientale, ecc.) e lo fa applicando le norme di riferimento in modo rigoroso. Il Parco è riuscito a farsi inserire nel tavolo tecnico che sta affrontando processi e procedimenti molto complessi, relativi alla crisi idrica dei laghi, e darà anche su questo tema il proprio contributo.
Affermazioni, quelle del commissario, che evidenziano il tentativo di mettere in campo un approccio collaborativo e scientifico per trovare soluzioni concrete, nonostante le difficoltà legate alla gestione di un fenomeno così articolato. Le parole di Boccali, però, difficilmente mitigheranno le nette posizioni del Comitato, i cui membri sono arrivati a esigere il blocco di tutti i nuovi progetti che potrebbero gravare ulteriormente sui laghi.
Mentre il Parco insiste sul rispetto dei procedimenti amministrativi, le associazioni locali continuano a denunciare il rischio di un aggravamento irreversibile della crisi ambientale. Resta da vedere se la partecipazione del Parco al tavolo tecnico riuscirà a imprimere una svolta nella gestione della crisi idrica, che rappresenta ormai un tema centrale per l’equilibrio ecosistemico dei Castelli Romani.