Ai Castelli Romani, l’avvistamento e il ritrovamento di tre lupi investiti da automobili in poche settimane fanno ipotizzare la presenza di un piccolo branco. Frequentano soprattutto le zone meno urbanizzate, come le pendici dell’Artemisio, i Pratoni del Vivaro, il Tuscolo e i boschi a sud-est del Vulcano Laziale, tra Rocca Priora e Carchitti.

Secondo i dati dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), la popolazione di lupi in Italia è in crescita, con una stima di circa 3.307 esemplari nel periodo 2020-2021, distribuiti principalmente tra Alpi e Appennini. Il Lazio, anche con i suoi i Castelli Romani, rappresenta una delle aree in cui la presenza del lupo si sta consolidando.

Lupi in Italia: una storia di adattamento e convivenza

L’evoluzione del lupo comincia più di 3 milioni di anni fa. 15.000 anni fa con i primi insediamenti umani, la trasformazione dell’uomo da cacciatore/raccoglitore in allevatore/agricoltore e il passaggio da una economia nomade a una stanziale, le cose per il lupo iniziano a cambiare. Comincia anche la sua domesticazione e l’uomo inventa il cane. Il lupo è l’unico progenitore selvatico di tutte le 400 e più razze canine esistenti.

Tuttavia, negli ultimi secoli il lupo ha affrontato una persecuzione senza precedenti: tra il Settecento e il Novecento, in Europa Occidentale la specie è stata quasi del tutto sterminata. Solo negli ultimi decenni, grazie a una crescente sensibilità ambientale, si è tornati a considerare la sua tutela una priorità.

Freetime Frascati
Un lupo in un prato nei Castelli Romani, fotografato con la lingua di fuori mentre cammina tra l'erba alta.
Foto di Marco Branchi

La crescita della popolazione del lupo: dati e habitat nel Lazio

Il monitoraggio condotto nel 2021 dall’ISPRA, in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica e diversi enti regionali, ha prodotto una stima della popolazione di lupi in Italia. Nel Lazio, i lupi sono stati rilevati in aree chiave come i Monti Simbruini, i Monti Ernici e i Castelli Romani, dove si muovono tra le aree boschive seguendo spesso le rotte dei cinghiali, loro principale preda. Il lupo italiano sta dunque progressivamente riconquistando il proprio habitat naturale.

Le minacce di oggi: ibridazione e bracconaggio

Oggi il lupo è minacciato principalmente dall’ibridazione con il cane, che rischia di alterarne le caratteristiche genetiche, e dal bracconaggio, con trappole e veleni facilmente reperibili. Proteggere i lupi significa preservare un predatore essenziale per l’equilibrio degli ecosistemi, ma anche tutelare una presenza fondamentale nel nostro immaginario collettivo, fatto di storia, leggende, fino alla toponomastica locale.

Nomi come la “Valletta del Lupo” nei Castelli Romani, o “monte Lupone” nei monti Lepini ne sono testimonianza, ricordandoci un passato che può ancora dialogare con il presente, se sapremo gestire la convivenza con questi straordinari esseri viventi.

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