Gentili lettori, spero di trovarvi bene. Dopo i precedenti appuntamenti, in cui abbiamo parlato di futurismo e rinascimento, ripartiamo insieme alla scoperta delle meraviglie dell’arte.
Siamo consapevoli che l’Italia custodisce una grande parte del patrimonio culturale mondiale. Roma, ovviamente, dà un contributo notevole, e di conseguenza anche le zone circostanti, come i Castelli Romani, ne sono profondamente influenzate.
I Castelli Romani, infatti, hanno beneficiato in modo particolare di questa ricchezza culturale per diversi motivi. Uno di questi è la presenza della storica via Appia, che attraversa molte città fin dall’epoca romana. Questa zona è stata anche terra di Papi, con tesori sia in superficie che sotterranei. Basti pensare alla leggenda di Albalonga, fondata sui Colli Albani da Ascanio, figlio di Enea.
Domiziano, poi, ha contribuito a dare il nome a quella che oggi conosciamo come la celebre Villa del territorio di Albalonga. Un tratto della via Appia attraversa ancora oggi la città, formando il suo corso principale. Qui si trova anche il Museo Diocesano, risalente al 1700, situato nel palazzo vescovile costruito dal Cardinale Nicolò Maria Lercari.
Il palazzo fu ristrutturato su una preesistente villa appartenuta alla stessa famiglia e fu costruito sulle rovine delle “Piccole Terme” romane, tipiche delle città dell’impero. Le terme romane, una meraviglia dell’ingegneria dell’epoca, erano veri e propri centri sociali, con gallerie d’arte e biblioteche. È interessante pensare che il loro sistema di riscaldamento delle acque abbia gettato le basi per quello moderno che siamo abituati ad utilizzare tutti i giorni.
Dopo la morte del cardinale, il palazzo fu donato alla curia diocesana e divenne residenza vescovile. Ospitò nel tempo diversi cardinali e vescovi, contribuendo a farlo diventare uno dei migliori esempi di architettura del Settecento, ancora oggi in ottimo stato. All’interno, spiccano le tre statue collocate nelle loro nicchie, tra marmi bianchissimi e stucchi eleganti. Le statue, di epoca romana e raffiguranti Ercole, Meleagro, Hygieia e un satiro, catturano l’attenzione di ogni visitatore.
Il sacro e il profano, da sempre, convivono e suscitano fascino. È straordinario pensare a come questi luoghi, noti in tutto il mondo, siano stati scelti come dimora estiva dei Papi. È un territorio che ha sempre voglia di crescere e rinnovarsi.
Ti è piaciuto l'articolo?
Sostieni il giornale