Il clima politico a Frascati si scalda ulteriormente con le possibili ripercussioni delle recenti mosse di Forza Italia e degli atteggiamenti dei vertici sovracomunali del centrodestra nella Regione Lazio. Mario Gori, Commissario di Forza Italia a Frascati e membro del Coordinamento Provinciale, potrebbe lasciare il partito in segno di protesta.
La visita di Alessandra Mussolini a Frascati per presentare il suo libro presso le Scuderie Aldobrandini, con il patrocinio del Comune e la partecipazione di esponenti della maggioranza, ha accentuato le frizioni. Questo evento si è distinto particolarmente dopo il rifiuto del minuto di silenzio in Consiglio Comunale in memoria del Presidente Silvio Berlusconi, alimentando il dissenso interno.
Gli atteggiamenti esclusivi non si sono limitati a questo episodio. L‘inaugurazione della sede della Pro Loco ha visto la presenza dei sovracomunali del centrodestra e l’assenza degli oppositori, ulteriormente evidenziata dal caso degli immobili comunali di Via Principe Amedeo. Qui, un assessore della Lega è stato visto all’inaugurazione del cantiere, ancora una volta insieme agli esponenti della maggioranza, escludendo l’opposizione.
Queste azioni riflettono una tendenza più ampia dei vertici regionali del centrodestra a trascurare gli investimenti politici nella classe dirigente territoriale, preferendo al contrario apparire in eventi istituzionali insieme alla maggioranza. Questo comportamento ha portato alla marginalizzazione della classe dirigente locale e alla percezione di un’adesione forzata agli orientamenti superiori.
Le strategie adottate a livello sovracomunale evidenziano una crisi nel sistema di rappresentanza locale, con segretari di partito che controllano le nomine e con un impatto limitato sulle dinamiche comunitarie locali. Le prossime elezioni europee e regionali, con le regionali previste solo nel 2028, offrono un quadro di lungo periodo in cui queste dinamiche potrebbero continuare a evolversi.
Di fronte a queste sfide, Mario Gori si trova a un bivio. La sua possibile uscita da Forza Italia potrebbe segnare un punto di svolta nella politica locale, rappresentando un crescente dissenso interno contro le prassi correnti. La sua decisione è attesa con grande interesse e potrebbe innescare un più ampio dibattito politico su come i partiti e i loro rappresentanti interagiscono con le basi e rispondono alle esigenze dei cittadini.