Il prossimo 8 novembre, dalle 00:00 alle 23:59, il trasporto pubblico locale (TPL) si fermerà in tutta Italia per uno sciopero nazionale di 24 ore indetto dai principali sindacati del settore: Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna. Una giornata che si annuncia complessa per i pendolari e chiunque dipenda dal trasporto pubblico, con notevoli disagi attesi nelle principali città e nelle aree più periferiche.
I motivi dello sciopero: sicurezza, risorse e rinnovo del contratto
La mobilitazione nasce dall’esigenza, espressa dai sindacati, di richiamare l’attenzione sulla carenza di risorse e sulla mancanza di politiche di programmazione per un settore ritenuto strategico ma in difficoltà. Al centro della protesta, inoltre, la richiesta di un rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), fermo da anni. Non solo: la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori del trasporto pubblico è un punto fondamentale delle rivendicazioni, insieme alla necessità di una riforma complessiva del settore. I sindacati chiedono un’azione decisa da parte del governo, che finora, a detta delle sigle sindacali, ha fatto troppo poco per affrontare questi problemi strutturali.
Servizi garantiti e manifestazione a Roma
Durante la giornata di sciopero, solo il 30% del personale sarà operativo. Saranno assicurati i collegamenti con porti e aeroporti, lo scuolabus, i trasporti per le persone con disabilità e i servizi considerati di particolare rilevanza sociale. Inusualmente, questa volta non ci saranno le consuete fasce di garanzia oraria, una decisione che lascia ancor meno margine ai cittadini di programmare gli spostamenti. Nel frattempo, a Roma, alle 10:30 si terrà una manifestazione davanti al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, un gesto simbolico e concreto per far sentire la voce dei lavoratori.
Ti è piaciuto l'articolo?
Sostieni il giornale