Dopo il tragico investimento che giovedì scorso ha comportato la morte di un giovane lupo, il Parco dei Castelli Romani ha voluto condividere con i lettori di CastelliRomani.news alcune riflessioni sul tema della fauna selvatica nel territorio dell’area protetta. Di seguito, il testo integrale del comunicato stampa.


È notizia recente l’investimento di un giovane canide che, esteriormente, ha tutte le caratteristiche di un lupo; solo a seguito di analisi approfondite, in corso, si potrà avere certezza in merito.

I Guardiaparco hanno provveduto ad attivare la segnalazione all’Ufficio veterinario dell’ASL Roma 6, che ha effettuato a sua volta la procedura per l’identificazione e il trasporto della carcassa all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana per l’esame autoptico ed eventuale tossicologico per determinare, oltre alle cause della morte, la corretta identificazione genetica della specie, elemento importante quest’ultimo, per valutare se presente nei gruppi familiari di lupo che vivono nel territorio del Parco dei Castelli Romani, l’eventuale fenomeno dell’ibridazione con il cane, piuttosto comune nelle aree fortemente antropizzate.

In attesa dei risultati dei suddetti esami, questo ennesimo investimento di animali (in questo caso specie protetta a rischio estinzione) sulle arterie che attraversano il territorio dell’Area protetta, riporta l’attenzione sui comportamenti da tenere da parte degli automobilisti quando transitano sulle strade a ridosso di zone boscate, ma soprattutto quando guidano all’interno del perimetro di un’area naturale protetta, dove è normale l’attraversamento delle strade da parte della fauna selvatica.

Freetime Frascati

Gli animali, infatti, si spostano soprattutto nelle ore notturne, per trovare cibo, incontrare i propri simili, riprodursi o cercare un riparo adeguato alle loro esigenze. Purtroppo, ciò avviene in un territorio densamente popolato e attraversato da una fitta rete stradale che ha frammentato il loro habitat, motivo per il quale sono costretti ad attraversare strade anche molto trafficate, dove purtroppo il rischio di incorrere in incidenti è elevato.

Per la sicurezza di animali e persone la prima regola è sempre quella di limitare la velocità; interpretare il territorio che si sta percorrendo: gli itinerari che attraversano boschi, con sottobosco fitto sino al margine stradale, determinano più facilmente attraversamenti improvvisi; utilizzare fari abbaglianti fuori dai centri abitati, non solo è previsto dal codice della strada, ma aiuta la guida nelle ore notturne in cui la visibilità è limitata e mette in allarme molte specie animali predisponendole alla fuga. Inoltre, il Codice della Strada (art. 189) prescrive che l’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno ad uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subìto il danno. Prima di mettere in atto un qualsiasi intervento nei confronti di un animale è necessario essere certi che sia effettivamente in difficoltà, nel dubbio contattare gli esperti: polizia locale, guardiaparco, veterinario.

Lo stesso Codice della Strada stabilisce, peraltro, che la sicurezza e fluidità della circolazione, ai sensi dell’art. 14 c. 1, è garantita dagli enti proprietari o concessionari della strada stessa, i quali provvedono alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi.

Per questa ragione, il Parco dei Castelli Romani rinnova l’invito a tutti gli Enti deputati alla gestione delle strade affinché proseguano nell’adozione delle misure di prevenzione come l’installazione di catarifrangenti lungo alcune strade del territorio, così come l’installazione di reti di sicurezza per agevolare il passaggio della fauna selvatica nei sottopassi. È importante, per garantire la sicurezza sulle strade, la sinergia con altri Enti che si occupano della gestione stradale, per tenere i sottopassi praticabili, per crearne di nuovi (seguendo l’esempio di altre Nazioni europee particolarmente sensibili all’argomento), apporre segnaletica mirata, rimuovere i rifiuti a bordo strada, fare in modo che la vegetazione ai lati delle carreggiate non intralci la visibilità.