Il Comune di Lariano ha recentemente emesso un provvedimento di acquisizione di opere edilizie abusive, la Determinazione n. 31 del Settore Ambiente e Patrimonio, del 25 marzo 2024. Questo atto si colloca all’interno di un più ampio contesto di azioni mirate a contrastare il fenomeno dell’abusivismo, un tema di rilevante interesse pubblico che continua a impattare in modo pesante sul tessuto urbano e ambientale di tutti i Castelli Romani.

Contesto dell’azione amministrativa

Il caso si origina dall’Ordinanza Dirigenziale n. 12 del 15 ottobre 2009, che ordinava la demolizione di opere edilizie realizzate senza le dovute autorizzazioni su terreni identificati nel territorio comunale.

La mancata demolizione di tali opere entro i termini prescritti ha attivato la procedura di acquisizione gratuita al patrimonio comunale, un meccanismo previsto dalla legge per sanzionare l’inosservanza delle ordinanze di demolizione.

Nonostante la chiara disposizione, l’assenza di azioni conformi alle prescrizioni ha dunque portato l’Amministrazione a intraprendere passi concreti verso l’acquisizione degli immobili, conformemente alle disposizioni del D.P.R. 380/01.

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Verso demolizione?

In base alla normativa vigente, l’opera acquisita verrà demolita, seguendo un’ordinanza dirigenziale o del responsabile del competente ufficio comunale, con i costi a carico dei responsabili dell’abuso. Questo, a meno che non emergano motivazioni di prevalente interesse pubblico attraverso una deliberazione consiliare che possa giustificare la conservazione delle strutture, sempre nel rispetto delle normative urbanistiche, ambientali e dell’equilibrio idrogeologico.

Questa fase di demolizione non è quindi automatica ma soggetta a valutazioni che tengono conto del contesto più ampio, in cui gli interessi collettivi e la sostenibilità ambientale giocano un ruolo cruciale. Il Comune si posiziona dunque non solo come garante dell’ordine e del rispetto delle leggi ma anche come attore proattivo nella riqualificazione urbana, valorizzando gli spazi recuperati in chiave di interesse pubblico.

La decisione su come procedere rappresenta un importante punto di riflessione sul futuro delle aree acquisite: da una parte, la necessità di rimuovere strutture illegali e potenzialmente pericolose, dall’altra, l’opportunità di riqualificare e reintegrare tali aree in maniera sostenibile e funzionale per la comunità. L’approccio adottato dal Comune di Lariano potrebbe dunque servire da modello per altre realtà locali che si trovano ad affrontare sfide simili, evidenziando l’importanza di una gestione lungimirante ed equilibrata del territorio.

Le dichiarazioni dell’assessore all’Urbanistica, Roberta Bartoli, mettono in luce una sinergia operativa all’interno dell’amministrazione. “Tra gli assessori delegati, io per l’Urbanistica e Fabrizio Ferrante Carrante per il Patrimonio comunale, esiste una collaborazione totale con gli uffici per assicurare il rispetto delle leggi e delle procedure da esse imposte. Le decisioni riguardanti la dichiarazione di interesse pubblico di un bene saranno frutto di un’analisi che prenderà in considerazioni diversi fattori, variabili di caso in caso”.

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