Con la sentenza n. 21810 del 29 ottobre, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha annullato i provvedimenti con i quali il Comune di Lariano ha tentato di impedire l’installazione di un’antenna alta 36 metri prevista nel cuore del paese, su un’area privata, accanto al Centro Polifunzionale. L’installazione, richiesta da Iliad, è stata contestata dal Comune per presunte irregolarità edilizie e urbanistiche. Nonostante fosse trascorso il termine di 60 giorni per il silenzio-assenso previsto dalla normativa, gli uffici comunali hanno richiesto integrazioni documentali e ordinato la sospensione dei lavori, decisioni che Iliad ha però ritenuto tardive e illegittime, portando la questione davanti al TAR.
Il silenzio-assenso è vincolante
La sentenza del TAR ha accolto le ragioni di Iliad, sottolineando che il procedimento autorizzativo unico, delineato dal Codice delle comunicazioni elettroniche, include tutte le valutazioni urbanistiche ed edilizie, senza necessità di ulteriori permessi. Il Tribunale ha ribadito che, una volta maturato il silenzio-assenso, il titolo autorizzativo è equiparabile a un provvedimento espresso, con gli stessi effetti giuridici. Di seguito, i principali punti rilevati dal Tribunale.
Richieste tardive e inefficacia dei provvedimenti
Il Comune di Lariano ha inoltrato la richiesta di integrazioni documentali oltre il termine di 15 giorni previsto dalla legge per l’istruttoria delle istanze. Inoltre, i provvedimenti successivi, compresa la comunicazione di archiviazione della pratica, sono stati dichiarati illegittimi, poiché adottati dopo la formazione del titolo autorizzativo tramite silenzio-assenso.
L’autorizzazione unica assorbe le valutazioni edilizie
Il Codice delle comunicazioni elettroniche, ai sensi dell’art. 44, prevale sulle disposizioni del DPR 380/2001 in materia edilizia. La normativa speciale, volta alla semplificazione e all’accelerazione delle procedure, consente alle imprese di telecomunicazioni di ottenere un unico titolo autorizzativo valido sia per le esigenze tecniche che urbanistiche.
L’assenza di un formale intervento in autotutela
Il TAR ha osservato che il Comune avrebbe potuto agire solo attraverso un procedimento di autotutela, motivato e formalizzato secondo i criteri di legge. Mancando un atto esplicito in tal senso, il divieto imposto a Iliad è stato ritenuto viziato.
La parola all’amministrazione comunale
“Pur consapevoli dei margini limitati previsti dalla normativa nazionale – ha spiegato Roberta Bartoli, vicesindaco e assessore all’urbanistica – stiamo facendo tutto il possibile per evitare l’installazione di quest’antenna di quasi 40 metri proprio nel cuore del nostro paese, accanto al Centro Polifunzionale e in un’area centrale coinvolta anche nel progetto di riqualificazione di piazza Sant’Eurosia. Comprendiamo l’importanza delle infrastrutture di telecomunicazioni, ma è nostro dovere garantire che siano compatibili con il contesto urbano e il decoro paesaggistico.”
“Per questo, abbiamo già avviato un passo concreto e costruttivo – ha aggiunto la vicesindaco – Con la determinazione n. 554 del 5 novembre scorso, abbiamo infatti affidato l’incarico per la redazione del Piano Antenne, uno strumento che ci permetterà di pianificare in modo razionale e sostenibile la localizzazione degli impianti sul territorio comunale e non subire più l’iniziativa privata. Il Piano consentirà una pianificazione urbanistica e ambientale efficace, assicurando una puntuale verifica del territorio e raggiungendo il minor impatto elettromagnetico possibile. In questo modo, non solo garantiremo una copertura adeguata delle reti, ma anche un’attenta e corretta collocazione degli impianti.”
“Abbiamo ritenuto fondamentale inserire questa misura anche nel Documento Unico di Programmazione (DUP), perché rappresenta una priorità strategica per la nostra amministrazione comunale – conclude Bartoli – Stiamo lavorando per trovare il giusto equilibrio tra l’esigenza di sviluppo tecnologico e la tutela della qualità della vita e del paesaggio urbano, collaborando con tutti gli attori coinvolti per costruire un futuro che risponda alle necessità di tutti.”
L’importanza del Piano Antenne
Questo caso solleva questioni che vanno anche oltre i confini di Lariano. Come possono i Comuni garantire il rispetto delle norme edilizie e urbanistiche senza ostacolare la diffusione delle infrastrutture tecnologiche? Lo strumento amministrativo più utile rimane sicuramente Piano Antenne (come anche ribadito dalla vicesindaca Bartoli), un regolamento comunale volto a pianificare in modo organico la localizzazione delle stazioni radio base sul territorio. Il piano antenne permette di contemperare le esigenze degli operatori, che necessitano di procedure rapide e certe, con la salvaguardia del paesaggio e il rispetto delle normative urbanistiche. Tuttavia, perché sia efficace, deve essere aggiornato e coerente con le normative nazionali, evitando di imporre vincoli che potrebbero risultare illegittimi.
Questa vicenda dimostra che, mentre la digitalizzazione richiede procedure snelle e chiare, il coordinamento tra enti locali e operatori resta una sfida irrisolta e spesso conflittuale. La recente sentenza del TAR Lazio invita dunque le amministrazioni a dotarsi celermente di strumenti adeguati e ad adottare un approccio più rigoroso e trasparente nella gestione di procedimenti complessi come quelli legati alle telecomunicazioni.
La foto in copertina è d’archivio e non rappresenta l’impianto di telefonia di cui si parla nell’articolo.
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