Gli ultimi rivelamenti destano preoccupazione: quasi -30 centimetri in un anno

Il Lago Albano a Castel Gandolfo sta affrontando una fase ancora più grave della perdurante crisi idrica, con una drammatica diminuzione del livello dell’acqua di 5 centimetri negli ultimi due mesi e di 28 centimetri nell’ultimo anno. Questi dati emergono dall’analisi congiunta del teleidrometro, installato sulle sponde lacustri dall’Autorità di Bacino dell’Italia Centrale e della Regione Lazio, e dai dati di Grottaferrata Sostenibile, associazione ambientalista locale (coordinata da Giancarlo Della Monica, delegato alla sostenibilità del Comune di Grottaferrata).

La crisi idrica del lago

Purtroppo, il problema non si limita al solo Lago Albano, ma è parte di un fenomeno globale attribuito al cambiamento climatico, caratterizzato da precipitazioni sempre meno frequenti e dalla riduzione del livello delle acque in laghi e fiumi a livello mondiale. Inoltre, la falda acquifera dei Castelli Romani è sovrasfruttata a causa delle eccessive attività antropiche, come costruzioni, usi civili e industriali. Esistono infatti circa 40.000 pozzi censiti più altri 40.000 pozzi abusivi (in questo caso il numero è stimato). Un numero abnorme che non consente il ripascimento, ossia la ricarica della falda, con le acque meteoriche stagionali. Secondo gli esperti, per far fronte a questa situazione sarebbe necessario ridurre il prelievo dell’acqua di almeno il 30%.

L’impatto sul lago Albano è aggravato anche dai prelievi diretti effettuati da Acea e dal Vaticano, stimati in alcune centinaia di litri al secondo. Tra l’altro l’accordo per il prelievo del Vaticano per gli orti e l’allevamento risale al 1934 (un addendum ai Patti Lateranensi del 1929). Prevedeva l’attingimento delle acque di sfioramento dell’emissario, ossia delle acque del lago che si incanalavano verso il mare, superando il livello dell’emissario. Ora che il livello delle acque del lago è a vari metri sotto quello dell’emissario, questo accordo può continuare ad essere efficace?

L’eccessivo consumo di suolo che da decenni caratterizza i Castelli è considerato una grave minaccia ambientale, quella da cui discende impermeabilizzazione e antropizzazione, mutamenti climatici e abbassamento delle falde.

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Le misure amministrative

L’Amministrazione comunale di Castel Gandolfo, guidata dal sindaco Alberto De Angelis – insieme al vicesindaco Cristiano Bavaro e delegato al lago – sta monitorando attentamente la situazione. A giorni è prevista la convocazione di una riunione interistituzionale con gli attori principali per affrontare e limitare l’abbassamento delle acque del lago.

Quello che temono le associazioni ambientaliste e molti cittadini è che un problema così vasto e così grave non possa avere soluzioni a livello locale e con progetti di breve periodo.

Foto di copertina: Roberto Sinibaldi.