Un’immersione artistica nella fragilità del nostro vissuto quotidiano

Nel centro storico di Velletri, l’ex Carcere Pontificio (risalente al 1861 e abbandonato da oltre 30 anni), diventa il palcoscenico di un’esposizione artistica senza precedenti. “Iosonovulnerabile, dunque vivo. Arte è amare la realtà!” è il progetto che, sotto la guida di Sergio Mario Illuminato, unisce vari artisti in un’esplorazione alla scoperta della vulnerabilità umana.

In questa mostra, che proseguirà fino al 30 gennaio 2024, la vulnerabilità umana diventa il nucleo centrale di un dialogo tra arte e spettatore. Artisti e professionisti di vari settori, tra cui cinema, fotografia, danza e musica, collaborano per creare un’esperienza immersiva. Le opere, ispirate al libro di Illuminato Corpus et Vulnus, trasformano lo spazio in un luogo di riflessione profonda, dove l’arte si fonde con la storia e l’architettura del carcere.

Il progetto si contraddistingue esperimento transdisciplinare che sfida i confini tradizionali dell’arte. Gli artisti coinvolti, tra cui Rosa Maria Zito e Andrea Moscianese, utilizzano le pareti, i corridoi e persino le celle del carcere come tele per le loro creazioni, creando un dialogo unico tra passato e presente.

Una mostra che rappresenta una risposta all’uso sempre più astratto dell’arte nelle esposizioni internazionali, ricercando un legame più profondo e reale con la realtà. Illuminato – assieme agli artisti con i quali condivide questa esperienza – mira a rompere le barriere tra opera e spettatore, invitando il pubblico a un’esplorazione personale della vulnerabilità e dell’umanità.

La mostra è realizzata nell’ambito dell’Accademia di Belle Arti di Roma, col patrocinio della Regione Lazio, di Città Metropolitana di Roma Capitale e del Comune di Velletri.

Produzione esecutiva di Movimento Vulnerarte APS, con la collaborazione di Compagnia Atacama e del Festival Internazionale Danza Contemporanea Paesaggi del Corpo.

Indirizzo: Piazza Cesare Ottaviano Augusto, Velletri (RM)

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