La questione delle proprietà comunali a Frascati

Nell’ambito della gestione dei beni comunali, Frascati si trova di fronte a una sfida non da poco: decidere il futuro delle ville confiscate alla criminalità. Un tema, quello del patrimonio immobiliare comunale, che ha più volte trovato spazio sulle pagine di Castelli Romani.news, rispondendo all’interesse e alle preoccupazioni della comunità locale.

Le difficoltà amministrative

Amministrare un comune, si sa, è complesso e richiede non solo una visione chiara del futuro ma anche la capacità di navigare attraverso l’arduo mare della burocrazia, che spesso rallenta i processi decisionali. Tra i circa 400 immobili comunali, alcune ville, una volta di proprietà di esponenti della criminalità, pongono un dilemma particolare: essere demolite o riconvertite per fini sociali, come prevede la legge.

L’ente comunale, guidato dall’assessorato al Patrimonio, sembra orientato a destinare queste proprietà a associazioni con scopi sociali o culturali. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, tali ville rimangono chiuse e in stato di abbandono, evidenziando una mancanza di azione concreta e di dialogo con la cittadinanza.

Le riflessioni del consigliere Anna Delle Chiaie

La consigliera comunale Anna Delle Chiaie ha sollevato più volte queste problematiche, ricevendo però risposte poco soddisfacenti dall’amministrazione comunale. Le associazioni interessate, dopo aver visitato le proprietà, si sono trovate di fronte alla realtà di costi di ristrutturazione proibitivi, data la vastità e il degrado degli immobili.

Questa situazione di stallo non fa che allontanare ulteriormente l’amministrazione dalla comunità, rischiando di trasformare lo slogan “Splendi Frascati” in un boomerang politico. La questione richiede un’azione decisa e un dialogo aperto con i cittadini, per trasformare un’eredità problematica in una risorsa per il futuro della comunità.