Due recenti sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (n. 18869 e n. 18888) hanno ribaltato i dinieghi di agibilità emessi dal Comune di Ciampino per due edifici di edilizia economica e popolare nel Piano di Zona di Colle Oliva.

Le pratiche risalgono al 2019, quando il Comune aveva respinto le richieste di certificazione per carenze nelle opere di urbanizzazione. Il TAR, accogliendo i ricorsi, ha annullato i provvedimenti comunali, stabilendo che il Comune dovrà ora riesaminare le richieste di agibilità, adottando un metodo di valutazione più approfondito e motivato.

Difetti e vizi riscontrati

Il TAR Lazio ha evidenziato nelle due sentenze vari difetti e vizi procedurali nelle decisioni del Comune, sottolineando la necessità di maggiore accuratezza in ogni fase della valutazione delle richieste di agibilità. Ecco i principali rilievi individuati dai giudici.

Contraddittorio insufficiente

Il Tribunale ha sottolineato come il Comune di Ciampino non avrebbe garantito un dialogo adeguato con i rappresentanti dei residenti, limitando le opportunità di chiarimento e confronto. Secondo i giudici, il Comune avrebbe dovuto instaurare un contraddittorio più solido e trasparente, in cui discutere apertamente le ragioni del diniego e ascoltare le eventuali controdeduzioni.

Difetto di istruttoria

Il TAR ha giudicato inadeguata l’istruttoria del Comune, che non ha approfondito come le opere mancanti possano compromettere l’agibilità degli edifici. In particolare, il Comune ha segnalato la mancata posa del tappetino di asfalto, l’assenza del verde pubblico e la mancata realizzazione di una vasca di laminazione come motivi di diniego. Tuttavia, questi elementi non sarebbero stati analizzati in termini di impatto concreto sulle condizioni igienico-sanitarie e sulla sicurezza degli alloggi, lasciando aperta la questione di quanto tali carenze possano effettivamente incidere sulla vivibilità delle abitazioni.

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Assenza di motivazione sufficiente

Un altro punto sollevato dal Tribunale riguarda la mancanza di una motivazione chiara e dettagliata nel diniego. Secondo la corte, il Comune non ha fornito spiegazioni convincenti su come le opere non realizzate possano impedire l’abitabilità.

Inadeguatezza della documentazione

Nelle sentenze, il TAR ha osservato che il Comune non avrebbe tenuto conto della documentazione tecnica fornita dai ricorrenti, che attestava il collaudo e la piena funzionalità delle infrastrutture fondamentali: reti fognarie, idriche, elettriche e del gas.

Verso la nuova istruttoria

In risposta ai vizi procedurali rilevati, il Tribunale ha ordinato al Comune di Ciampino di avviare una nuova istruttoria per ciascuno dei due edifici del Piano di Zona di Colle Oliva, con un esame più rigoroso e una motivazione puntuale che chiarisca ogni aspetto della decisione.

La richiesta del TAR non implica, però, che l’agibilità verrà automaticamente concessa: il Comune potrà ancora negarla, purché motivi il provvedimento con elementi specifici e adeguatamente documentati.