Embed Video YouTube Responsivo

Il Pantano della DoganellaSito di interesse comunitario ricadente nel territorio comunale di Rocca Priora – oggi è completamente asciutto. Un evento mai registrato prima che solleva gravi preoccupazioni soprattutto tra gli ambientalisti dei Castelli Romani. Per capire meglio la situazione, CastelliRomani.news ha intervistato il Nucleo Guardie Zoofile e Ambientali dei Castelli Romani (Accademia Kronos), nelle persone di Roberto Salustri e il comandante Giuseppe Conidi, che hanno evidenziato con sconcerto questa drammatica trasformazione.

Potete descriverci la situazione attuale del Pantano della Doganella?

Salustri: Il Pantano oggi è totalmente prosciugato. Non era mai successo. Fino a poco tempo fa, l’area della Doganella era caratterizzata dalla presenza di acqua, il cui livello oscillava con le stagioni, ma si rigenerava specialmente grazie alle piogge. Ora, però, la siccità e l’abbassamento delle falde acquifere stanno infliggendo gravi danni non solo qui, ma anche nei laghi di Nemi e Albano. Le principali cause sono relativi ai carichi antropici e al sovrapascolo, ossia la pressione esercitata dalle attività dell’uomo e dall’eccessiva presenza di animali al pascolo.

Quali sono stati i cambiamenti osservati recentemente nelle acque del Pantano, che hanno indicato un peggioramento delle condizioni ambientali?

Salustri: Solo qualche giorno fa, le acque del Pantano mostravano una preoccupante colorazione arancione, segno di livelli di ossigeno drammaticamente bassi, insufficienti per sostenere la vita degli anfibi. Oggi, con l’assenza totale d’acqua, anche la fauna tipica di questi ambienti è scomparsa.

Si stanno prendendo misure per affrontare questa emergenza?

Conidi: Ci siamo offerti per sostenere gli enti preposti anche con azioni concrete, fornendo risorse sia umane che strumentali e stiamo attendendo permessi e nulla osta. Operare nella stessa direzione e perseguire lo stesso principio rimane inefficace se poi le lungaggini burocratiche non consentono le giuste ed appropriate sinergie.

Come nel caso, purtroppo, degli animali uccisi dal traffico veicolare. Sono anni che facciamo presente l’esigenza di realizzare dei corridoi ecologici per garantire alla fauna, in particolare gli anfibi, di non essere schiacciati dalle automobili che percorrono i Pratoni del Vivaro e la Tuscolana. Ogni anno siamo costretti ad assistere ad una vera e propria strage di animali. E pensare che basterebbe poco per arginarla.

Cosa si può fare nell’immediato?

Conidi: Noi siamo un’associazione volontaria, costituita da molti specialisti, con compiti anche di polizia giudiziaria. Facciamo tutto il possibile, ma non possiamo che affiancare le istituzioni, comuni e soprattutto Parco dei Castelli Romani, nella prevenzione e nel contrasto di problemi ambientali come questo del Pantano della Doganella. Serve un intervento coordinato, tempestivo e soprattutto strutturale per prevenire e contrastare simili disastri ambientali.