Il Comune di Colonna ha ufficialmente avviato la riscossione coattiva delle multe stradali non pagate relative agli anni 2020 e 2021, per una cifra complessiva che supera 1,5 milioni di euro. La decisione, presa attraverso la Determinazione n. 677 del 7 novembre, prevede il coinvolgimento dell’Agenzia delle Entrate, l’ente nazionale incaricato della riscossione forzata per conto dello Stato e degli enti locali. L’importo da recuperare, che comprende circa 345 mila euro per il 2020 e oltre 1,1 milioni per il 2021, deriva da sanzioni amministrative elevate dalla Polizia Locale e non pagate entro i termini di legge.
Procedura obbligatoria e trasparente
Secondo il Codice della Strada (art. 206 del D.Lgs. 285/1992), i Comuni sono obbligati a recuperare le sanzioni pecuniarie non saldate. Colonna ha scelto di affidare questa fase all’Agenzia delle Entrate per garantire una procedura rigorosa e trasparente, sotto la vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tutti i dettagli relativi a questo procedimento sono stati pubblicati sull’Albo Pretorio online del Comune, dove resteranno visibili per 15 giorni, consentendo ai cittadini di consultare il documento.
Un recupero strategico per le finanze del Comune di Colonna
L’avvio della riscossione coattiva sulle multe stradali rappresenta una misura di rilievo per le finanze del Comune di Colonna, con potenziali benefìci diretti per l’intera comunità. I fondi recuperati, infatti, permetteranno all’ente di rafforzare il proprio bilancio, spesso messo a dura prova dai crescenti costi di gestione e dalle limitazioni di bilancio imposte agli enti locali.
Con un totale di oltre 1,5 milioni di euro da recuperare, l’operazione ha il potenziale di generare una disponibilità economica importante. Tuttavia, la destinazione di questi fondi non è libera: i proventi derivanti dalle sanzioni per violazioni del Codice della Strada (CdS) sono soggetti a vincoli precisi, stabiliti dall’articolo 208 del CdS, che obbliga i comuni a destinare almeno una buona parte delle entrate a interventi mirati.
Parte dei fondi delle multe deve essere destinata alla segnaletica stradale, coprendo spese per sostituzione e manutenzione; un’altra porzione è riservata al potenziamento del controllo stradale, con acquisti di mezzi e attrezzature per la polizia municipale. Il resto può essere utilizzato per iniziative di sicurezza, come manutenzione delle strade, interventi a tutela di pedoni e ciclisti, piani del traffico e programmi educativi nelle scuole.
Questi vincoli garantiscono che i fondi vengano investiti in ambiti che migliorano la sicurezza e la qualità della vita, con obbligo di rendicontazione annuale al Ministero dell’Interno per assicurare trasparenza e rispetto delle normative.
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