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Antonio Rugghia, meglio conosciuto come Tonino, ha segnato profondamente la politica e l’amministrazione del Comune di Ciampino. Ex sindaco dal 1989 al 1990 e poi dal 1994 al 2001, quando è stato rieletto al primo turno con un impressionante 73% dei voti. Successivamente è stato deputato per un paio di legislature.

In questa intervista Rugghia prospetta una visione critica ma costruttiva sulle mancate opportunità del comune di Ciampino, il più densamente abitato del Lazio con quasi 40.000 abitanti concentrati in soli 11 chilometri quadrati.

Le previsioni disattese del Piano regolatore

Nel 1998, sotto la guida di Rugghia, venne approvato un Piano Regolatore Generale (PRG) con l’obiettivo di delineare lo sviluppo urbanistico del Comune. Tuttavia, a quasi trent’anni di distanza, le previsioni di quel piano sono rimaste per lo più inattuate. Rugghia sottolinea come si sia preferito edificare con meccanismi “in deroga” al piano, trascurando la realizzazione dei servizi previsti.

È stato un buon affare per la città? Pare proprio di no! I benefici attesi non si sono concretizzati, lasciando il Comune privo di servizi e infrastrutture fondamentali per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini.

Progetti strategici in attesa di attuazione

Rugghia non si limita a criticare, ma propone anche soluzioni concrete. Tra i progetti strategici già pronti, ma non ancora finanziati, cita la tangenziale dell’aeroporto, la tombatura delle trincee ferroviarie e la creazione di un’area a fruizione pubblica di 30 ettari in via Mura dei Francesi. Nonostante la loro importanza, questi progetti non sono stati inseriti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), perdendo così l’opportunità di accedere ai finanziamenti necessari.

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