Venerdì 12 aprile a Velletri l’assemblea pubblica di contestazione

La firma del decreto definitivo di esproprio da parte del commissario straordinario di Astral il 2 aprile 2024 segna una tappa cruciale per l’avanzamento del progetto della contestata superstrada Cisterna-Valmontone.

Un’opera infrastrutturale ambiziosa, destinata a trasformare radicalmente il tessuto territoriale e logistico dei comuni interessati lungo i suoi 31,5 km di estensione. Tuttavia, l’annuncio ha sollevato un’ondata di contestazioni, con critiche che evidenziano preoccupazioni diffuse.

Aspetti del progetto

Il progetto prevede la costruzione di 18 viadotti e 4 gallerie, una promessa di miglioramento della connettività regionale che tuttavia comporta un costo ambientale e sociale non trascurabile. L’esproprio di 1.280 aree agricole, che coinvolge circa 5.000 proprietari, colpisce in larga parte terreni dedicati a vitigni, oliveti e kiweti, oltre a intersecare aree di valore storico e naturale come la Via Francigena del Sud e il monumento naturale del Lago di Giulianello.

Il Lago di Giulianello

Le contestazioni

La mobilitazione contro il progetto si concentra su diversi fronti. In primis, l’incidenza ambientale: l’impatto sulla qualità dell’aria dovuto ai gas di scarico e le conseguenze sulle coltivazioni adiacenti, molte delle quali biologiche, rappresentano uno dei principali motivi di preoccupazione. Inoltre, la critica si estende alla preservazione del patrimonio culturale e storico, con il Casale Malatesta e le aree protette menzionate come simboli di una ricchezza territoriale a rischio.

Le opposizioni mettono in luce anche un tema più ampio di gestione delle priorità infrastrutturali: l’attenzione si sposta sulle condizioni di trascuratezza delle infrastrutture esistenti, come le strade comunali e provinciali e la ferrovia Ciampino-Velletri, sottolineando una possibile discrepanza tra l’investimento nella nuova superstrada e la manutenzione delle reti di trasporto attuali.

L’assemblea pubblica di contestazione

In risposta alla firma del decreto, è stata organizzata un’assemblea pubblica presso il Casale Malatesta a Velletri per il 12 aprile. L’evento si pone come un forum aperto per tutti coloro che si oppongono al progetto, con l’obiettivo di coordinare una risposta collettiva e proporre alternative che concilino lo sviluppo infrastrutturale con la tutela ambientale e culturale del territorio.

La necessità di un dialogo aperto

La situazione attuale pone interrogativi fondamentali sul futuro del territorio interessato dalla bretella Cisterna-Valmontone. La sfida sarà trovare un equilibrio tra le esigenze di modernizzazione infrastrutturale e la salvaguardia dell’integrità ambientale e culturale della regione. Un dialogo aperto e costruttivo tra le autorità, i cittadini e le associazioni ambientaliste potrebbe rappresentare la chiave per identificare una via di mezzo sostenibile, che rispetti le esigenze di tutti i soggetti coinvolti.

Fonti: Il Caffè dei Castelli Romani, Comitato No alla Bretella