Comitato aeroporto: “Un’ipotesi ridicola. Noi sempre in prima linea contro la prepotenza delle grandi compagnie aeree”

Dopo il covid, il traffico aereo ha ripreso a galoppare e Ciampino, che negli ultimi anni ha visto un’impetuosa crescita del numero di passeggeri, è diventato sempre più un aeroporto utilizzato per i voli low cost.

È di ieri la notizia che Ryanair rinuncerebbe al paventato aumento del costo dei biglietti solo a fronte di una riduzione delle tasse aeroportuali e a una sostanziale liberalizzazione del traffico, specialmente su Ciampino. Gesto che molti hanno interpretato come un ricatto.

Abbiamo sentito Roberto Barcaroli, portavoce del Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino, per un commento.

Le ultime dichiarazioni di Ryanair riaprono il dibattito sulla difficile coesistenza tra città e aeroporto di Ciampino. Qual è il suo punto di vista a riguardo?

Per quanto riguarda il traffico aereo penso che dopo il covid già nel 2022 il traffico sia tornato sostanzialmente a livelli precedenti al periodo del covid. In riferimento a Ciampino bisogna tener presente che il decreto firmato nel 2018 dall’allora ministro Sergio Costa (DM 345/2018) ha introdotto per l’aeroporto di Ciampino una limitazione specifica alla capacità operativa dell’aeroporto. Questa limitazione stabilisce il numero massimo di voli giornalieri effettuabili e il blocco del volo notturno dalle 23 alle 6 (esclusi voli militari, di emergenza e della protezione civile).

Penso che questo sia l‘unico caso in Italia di limitazione della capacità operativa di un aeroporto. A fronte di questo decreto Ryanair, con il supporto di Wizz Air, ha scatenato una lunga battaglia legale costituita da una grande quantità di ricorsi continui al TAR e al Consiglio di Stato. Basta andare sul sito della giustizia amministrativa e fare una ricerca con le parole Ryanair Ciampino per vedere tutti questi ricorsi.

Nonostante questo, il decreto del Ministro Costa ha superato vittoriosamente tutti i ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato, i quali hanno confermato in maniera evidente la correttezza del decreto, respingendo punto per punto tutte le osservazioni avanzate da Ryanair.

Attualmente il traffico dell’aeroporto di Ciampino si attesta intorno ai 6 milioni di passeggeri all’anno. Un numero enorme se si considera che la pista di questo aeroporto costeggia tutta la città e si trova, nel punto più vicino a soli 150 metri dalle case. A Ciampino c’è poi un rilevante traffico di aerotaxi che, dopo il covid, sono diventati un vero e proprio status symbol per le persone più ricche, tanto da considerarlo ormai un elemento irrinunciabile del loro “stile di vita”.

Ryanair ama particolarmente i piccoli aeroporti come quello di Ciampino, nei quali il suo traffico low cost diventa elemento dominante per la stessa esistenza economica dell’aeroporto. Questo consente a Ryanair di minacciare di andarsene (cosa che non farebbe mai) per ottenere benefici.

La richiesta di eliminare le tasse aeroportuali è ridicola se si considera che già le compagnie aeree non pagano nessuna accisa sul combustibile (che invece subiscono tutti i cittadini alla pompa del combustibile per le loro auto).

Anche chiedere la “liberalizzazione del traffico” nell’aeroporto di Ciampino, cioè l’eliminazione del Decreto Costa, è una cosa ridicola visto che ha perso tutti i ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato.

L’aeroporto di Ciampino opera da anni al di fuori dei limiti di legge specialmente per gli impatti acustici. Qual è la situazione attuale?

Per quanto riguarda l’inquinamento acustico, i bollettini mensili prodotti da ARPA Lazio (l’Agenzia Regionale per l’Ambiente), dal 2009 confermano, mese per mese, il sistematico superamento dei limiti sia aeroportuali sia comunali.

Gli interessi in gioco sono enormi, pensa che le istituzioni, specialmente quelle locali, più vicine ai cittadini, come le amministrazioni comunali, abbiano fatto tutto il possibile in passato? E che potranno fare ora?

Gli interessi in gioco sono davvero rilevanti, soprattutto tenendo conto che Roma è uno dei poli turistici più visitati del mondo. Per quanto riguarda l’impianto aeroportuale, non è vero che si trova nel comune di Roma. Il 40%, compresa quasi tutta la pista di volo, si trova nel comune di Ciampino.

Ma questo non vuol dire che i sindaci abbiano il potere di intervenire con loro “ordinanze contingibili” sul traffico aereo. Questo potere gli è esplicitamente precluso dalle norme, tranne in casi estremi nei quali sia a rischio immediato la salute pubblica o la sicurezza dei cittadini. A quanto mi risulta un’ordinanza di questo tipo è stata fatta solo dai comuni limitrofi all’aeroporto di Malpensa quando, da un giorno all’altro, tutto il traffico di Linate è stato spostato a Malpensa.

La qualità della vita dei residenti che vivono intorno all’aeroporto è tutelata per legge. Ma leggi, norme e regolamenti sono stati spesso aggirati o addirittura ignorati, con danni alla salute della collettività e secondariamente con un depauperamento del valore economico degli immobili. Le cause di questo stato di cose possono essere rimosse o almeno efficacemente contrastate?

Sulla qualità della vita dei cittadini che risiedono a Ciampino, ma anche di quelli che risiedono nelle frazioni del comune di Marino, sorvolati a bassissima quota da quasi tutti gli aerei in decollo da Ciampino, ci sono norme che vengono ignorate.

Per esempio il documento “AIP Italia” prodotto da ENAV vieta esplicitamente l’uso del rumorosissimo “reverse” (spinta inversa dei motori) per frenare in atterraggio, tranne che in situazioni di provata emergenza. Invece a Ciampino questa è molto usata per risparmiare tempo tra atterraggio e nuovo decollo. Così come le rotte di decollo a bassa quota sulle frazioni di Marino e di atterraggio sul settimo Municipio di Roma non sono ottimizzate per tutelare la qualità della vita dei cittadini.

Quali sono le prospettive operative di un comitato come il vostro, costretto a confrontarsi con soggetti infinitamente più potenti?

Per quanto riguarda le prospettive del nostro Comitato per la riduzione sull’impatto ambientale dell’Aeroporto di Ciampino (Criaac), noi continueremo a combattere contro i prepotenti come abbiamo fatto fino ad oggi, con migliaia di denunce presentate alla magistratura, con una procedura di infrazione comunitaria che ha prodotto un deciso intervento della Comunità Europea, collegandoci a tutti gli altri comitati aeroportuali europei e di altri continenti che combattono le nostre stesse battaglie.

Molto si è ottenuto: le norme europee sono migliorate e diventate più efficaci nel processo di convergenza di tutti i Paesi UE (dalle Direttive si è passati ai Regolamenti che sono immediatamente applicabili in tutti i Paesi UE), ENAC (l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) non ha più lo strapotere che aveva ma deve sottostare e adeguarsi alle norme UE e alle disposizioni dell’EASA (che regolamenta le regole aeronautiche in Europa).

Di sicuro noi non ci arrendiamo.

Foto di copertina: vecstock su Freepik.