Con una sentenza emessa il 25 novembre scorso, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per il Lazio ha dichiarato improcedibile il ricorso presentato contro l’ordinanza del Comune di Velletri che disponeva la chiusura di una casa alloggio per anziani situata in zona Castel Ginnetti. La decisione si basa su una sopravvenuta carenza di interesse, dovuta al successivo rilascio dell’autorizzazione amministrativa necessaria per l’attività.
La disputa sull’autorizzazione e il ricorso al TAR contro il Comune di Velletri
La controversia era nata nel maggio 2021, quando il Comune aveva ordinato la chiusura della struttura per presunti vizi amministrativi, tra cui la mancanza di un’autorizzazione sanitaria idonea. La parte ricorrente aveva contestato l’atto, sostenendo che si trattasse di una semplice prosecuzione di un’attività già esistente e che il provvedimento comunale fosse illegittimo per difetti istruttori.
Durante il procedimento, tuttavia, il Comune ha dimostrato che la documentazione necessaria non era mai stata prodotta. Nel maggio 2023, la situazione si è sbloccata con il rilascio di una regolare autorizzazione, permettendo alla struttura di proseguire l’attività, a condizioni definite.
La decisione del TAR e le spese di giudizio
A fronte dell’autorizzazione successivamente ottenuta, la parte ricorrente ha dunque dichiarato cessata la materia del contendere, chiedendo però che il Comune di Velletri fosse condannato alle spese di lite. Il TAR ha però stabilito che, anche nel caso di un esame di merito, il ricorso sarebbe risultato improcedibile. Questo perché, successivamente all’ordinanza impugnata, il Comune aveva adottato un nuovo provvedimento che non è stato oggetto di contestazione. Di conseguenza, qualsiasi annullamento dell’atto originario non avrebbe avuto effetti pratici.
Alla luce di queste circostanze, il TAR ha optato per la compensazione integrale delle spese tra le parti, ritenendo che entrambe abbiano contribuito a determinare la complessità della vicenda.
La sentenza rappresenta la chiusura di un caso che ha sollevato questioni importanti sulla gestione amministrativa e il rispetto delle procedure nel settore socio-assistenziale. L’episodio mette in evidenza la necessità, per tutti i soggetti coinvolti, di garantire la piena conformità normativa, non solo per evitare contenziosi ma soprattutto per assicurare la qualità e la sicurezza dei servizi offerti agli utenti più fragili.
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