Il consiglio comunale di Rocca di Papa, riunitosi ieri sera, ha raggiunto toni di accesa conflittualità, specialmente negli interventi finali che hanno visto contrapporsi duramente il sindaco Massimiliano Calcagni e l’ex sindaca Veronica Cimino. In un ordine del giorno che spaziava dal bilancio consolidato alle interrogazioni sui progetti locali, la seduta è degenerata in scambi di accuse e accuse personali, culminando nel voto controverso sulla proposta di intitolazione del parco “La Pompa” agli “Eroi del 10 giugno”, il sindaco Emanuele Crestini e il cittadino delegato Vincenzo Eleuteri, vittime dell’esplosione del municipio nel 2019.

Scontro sul DUP e tensioni sui lavori pubblici

I lavori sono iniziati con l’approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP), che ha incontrato le critiche delle consigliere Silvia Sciamplicotti e Veronica Cimino. Quest’ultima ha messo in dubbio alcuni passaggi, definendoli “poco chiari” ed evidenziando a possibili refusi derivanti da versioni precedenti, con riferimento alla gestione degli abusi edilizi e alla rimozione delle antenne su Monte Cavo. Nonostante i dubbi espressi, il DUP è stato comunque approvato.

Le tensioni sono aumentate ulteriormente quando si è parlato delle criticità di sicurezza della scuola dei Campi d’Annibale, tema centrale nelle interrogazioni del consigliere Andrea Croce e della stessa Cimino, che ha attaccato l’amministrazione sull’adeguatezza degli interventi. Alla richiesta di verifiche sul rumore e di maggiore attenzione alla sicurezza, l’assessore Luisa Carbone e il presidente del consiglio Francesco De Santis hanno risposto difendendo le azioni dell’amministrazione.

Il caso della commemorazione a Crestini ed Eleuteri: il “no” della maggioranza

Il consiglio ha poi affrontato la mozione di Cimino e Marco Caracci per intitolare il parco “La Pompa” (dei Campi d’Annibale) agli “Eroi del 10 giugno”, un tema che ha aperto la fase più concitata del dibattito. Giuseppe Gatta, consigliere di maggioranza, si è opposto fermamente, affermando che la mozione “sembra un pretesto personale e politico” e sottolineando che il parco è conosciuto con il suo nome attuale da 80 anni. La Cimino ha risposto accusando l’amministrazione di aver deliberatamente tolto le targhe commemorative dedicate Emanuale Crestini, ricordando poi il contributo dell’ex sindaco nella riqualificazione del parco.

Il sindaco Calcagni ha replicato duramente: I cartelli erano abusivi! Senza permesso del Parco, della Regione, della Provincia!”. La polemica si è intensificata quando Gatta ha aggiunto: “Io credo che Emanuele non abbia bisogno di titoli per essere ricordato. Io lo lascerei riposare in pace”. La mozione è stata quindi bocciata con soli due voti favorevoli, quelli di Cimino e Caracci.

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Il culmine dello scontro fra Cimino e Calcagni

A quel punto, la Cimino ha alzato ulteriormente i toni, accusando il sindaco di aver “occupato abusivamente il parco La Pompa” e dichiarando: “Si vergogni! Io ho già chiesto le dimissioni. Lei è un grande ignorante, dal punto di vista amministrativo. I cartelli non erano abusivi. Vergogna sindaco!”.

Calcagni, ormai esasperato, ha replicato con veemenza: “È stata l’abbaglio più grande della politica locale. Ha portato Rocca di Papa al collasso! È stata elettoralmente bocciata”.

Un ironico “triccheballacche”, pronunciato da una persona presente tra il pubblico, ha sancito la conclusione della diretta streaming del Consiglio Comunale di ieri. Così, tra accuse di “ignoranza amministrativa” e di sfruttare “pretesti politici”, si è chiusa una seduta infuocata che ha lasciato il consiglio comunale di Rocca di Papa più diviso che mai.

La seduta non ha solo rivelato forti tensioni personali, mettendo in luce fratture profonde e (apparentemente insanabili) tra la maggioranza e una parte dell’ opposizione, che appaiono ora destinate a dare spettacolo nel dibattito politico locale per il prossimo futuro.