Da tempo circolavano voci e malumori interni riguardo alla direzione intrapresa dal Partito Democratico sotto la guida della Segretaria Elly Schlein. In questo clima di incertezza, Paolo Toppi, membro del Coordinamento Regionale del PD, ha deciso di lasciare il suo ruolo per unirsi a Noi Moderati, il movimento guidato da Maurizio Lupi.

La sua decisione chiude un capitolo di 15 anni nel PD, durante i quali ha espresso preoccupazioni circa la perdita di voti e l’assenza di una visione politica chiara, accusando il partito di inseguire le orme del Movimento 5 Stelle senza una strategia propria. In Noi Moderati, Toppi si riunisce con Marco Di Stefano, un vecchio amico e collaboratore politico, marcando un ritorno alle loro radici nell’Udeur di Mastella, prima del passaggio al PD.

Questa mossa riflette i cambiamenti più ampi nel panorama politico italiano, che si orienta sempre più verso un approccio europeista, evidenziando i valori comuni tra il Partito Popolare Europeo (PPE), il Partito Socialista Europeo (PSE) e i Conservatori. “Noi Moderati” mira a stabilire una versione italiana del PPE, affrontando la sfida di unire il centro-destra in previsione delle elezioni europee.

La collaborazione con Forza Italia per una possibile federazione rappresenta la prima grande prova per questo nuovo progetto politico, con una presentazione pubblica prevista per il 23 marzo, in occasione dell’Assemblea Regionale di Noi Moderati. Questa iniziativa si propone di colmare un vuoto lasciato dopo l’esperienza del PDL di Silvio Berlusconi, puntando a consolidare un’area politica che rappresenti il 15% dell’elettorato.

Con figure di spicco come Antonio Tajani e Maurizio Lupi, Noi Moderati spera di riunire diverse correnti del centro-destra, proponendosi come alternativa credibile nel contesto politico italiano. Riusciranno a riunire un’area politica del 15 %?