Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un nostro lettore

Castel Gandolfo è stato recentemente scosso da alcune segnalazioni di sparizioni di lapidi nel cimitero comunale. Un residente storico del luogo, che per motivi di privacy chiameremo “Sig. M.”, ha riferito alla nostra redazione della scoperta fatta durante una visita al cimitero lo scorso novembre. Ha infatti appreso che la lapide sulla tomba di famiglia, risalente al 1917, era scomparsa. La sua preoccupazione è aumentata scoprendo che non era un caso isolato: altre lapidi erano anch’esse sparite.

Il Sig. M. ha immediatamente cercato chiarimenti dal personale del cimitero. “Ho parlato con il custode, il quale ha confermato la presenza di numerose cassette e urne cinerarie nella tomba, ma non ha saputo fornire informazioni sulle lapidi”, ha dichiarato il Sig. M. “Mi è stato consigliato di inoltrare una richiesta formale al responsabile dei servizi cimiteriali del Comune di Castel Gandolfo. Ho inviato una lettera protocollata il 23 novembre all’Ing. Paola Vari, segnalando la sparizione e richiedendo accertamenti. Finora, l’unica risposta ricevuta è stata una mail di richiesta di chiarimenti, datata 24 novembre.”

Mosso da un interesse personale e dalla preoccupazione per gli altri defunti, il Sig. M. ha deciso di rivolgersi ai media per sollecitare maggiore attenzione sull’accaduto e stimolare un’indagine approfondita da parte delle autorità competenti, invitando i parenti ancora in vita delle altre persone sepolte in cimitero di controllare ed in caso segnalare casi simili.

Oltre a rappresentare un turbamento per i familiari dei defunti, questi eventi costituiscono una violazione legale grave. Secondo l’articolo 407 del codice penale italiano, la violazione di una tomba è un reato punito con la reclusione da uno a cinque anni.