Dopo quasi vent’anni di controversie, il Comune di Ariccia ha messo la parola fine a una delle sue vicende legali più lunghe, accettando una proposta di transazione con una società edile in liquidazione. Il contenzioso, nato a metà degli anni 2000, riguarda un progetto di urbanizzazione mai realizzato, che prevedeva la costruzione di 27 ville e 2 palazzi da tre piani su un’area di 8 ettari nei pressi di Cecchina. Con la delibera n. 163 del 7 ottobre 2024, la Giunta comunale ha formalizzato l’accordo, chiudendo definitivamente la questione.

Una richiesta di risarcimento milionario

La società edile, che aveva avviato i lavori nei primi anni 2000, ha citato in giudizio il Comune chiedendo un risarcimento di 40 milioni di euro per i danni subiti a seguito del blocco dei lavori. L’intervento, che includeva non solo le ville e i palazzi ma anche uffici pubblici e privati, un centro commerciale, case popolari e un centro sportivo, venne fermato dall’amministrazione comunale quando si scoprì che il terreno scelto era stato devastato da un incendio nel 2003. Per legge, infatti, i terreni colpiti dal fuoco non possono essere edificati per 15 anni.

Le fondamenta di alcune strutture erano già state posate, e ancora oggi si possono scorgere le opere incompiute da via Nettunense, all’altezza di Cecchina. La controversia legale, iniziata subito dopo l’interruzione dei lavori, ha portato a una lunga battaglia in tribunale che si è protratta per quasi due decenni.

Freetime Frascati

La sentenza e l’accordo di transazione

Nel settembre 2024, il Tribunale di Velletri ha emesso una sentenza che ha rigettato la richiesta di risarcimento della società, condannandola a pagare al Comune 35.000 euro di spese legali. Tuttavia, per evitare ulteriori complicazioni, il Comune ha accettato una transazione proposta dalla controparte, che prevede il pagamento di una somma ridotta pari a 25.700 euro. La delibera n. 163, approvata all’unanimità dalla Giunta comunale, formalizza l’accordo, stabilendo che la somma dovrà essere versata entro 30 giorni, con una tolleranza di ulteriori 10 giorni.

L’accettazione di questa proposta consente al Comune di evitare il rischio di un appello e ulteriori costi legali, chiudendo così una vicenda che avrebbe potuto trascinarsi ancora a lungo.

Il futuro dell’area

L’accordo transattivo non chiude completamente tutte le questioni legate al progetto. Restano infatti escluse le spese sostenute dal Comune per la demolizione degli abusi edilizi riscontrati, una questione su cui l’amministrazione si riserva di intervenire separatamente. Inoltre, l’area di Villafranca, dove avrebbero dovuto sorgere gli edifici, rimane abbandonata, con le strutture incompiute che si stagliano sul paesaggio. La riqualificazione di questa zona potrebbe diventare un tema importante per l’Amministrazione comunale.

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