Nota stampa del Consorzio Roma Doc
Lunedì 18 dicembre si terrà la tavola rotonda “Le città nuove wine destination”, l’incontro formativo esperienziale che vedrà dialogare docenti, studenti, rappresentanti istituzionali, stampa e professionisti del settore sul futuro dell’enoturismo. L’appuntamento, presso la Sala Moscati della Macroarea di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata, dalle ore 14:30 alle ore 16:30, riguarderà il tema del turismo del vino che entra in città, partendo da Roma che, forse più di tutte, rappresenta il primo vero esempio di metropoli wine destination.
Caput Vini, oltre che Caput Mundi e una delle principali destinazioni di viaggio, Roma ha con il vino un legame millenario. Parallelamente l’enoturismo è un fenomeno in forte crescita che, oltre a registrare numeri sempre più sorprendenti, permette di destagionalizzare i flussi turistici e di dare vita a nuove mete, che non sempre corrispondono ai luoghi classici della produzione vitivinicola. Per questo motivo la Capitale è lo starting point di questo incontro, a cura del Professore Ernesto Di Renzo e del Consorzio di Tutela Vini Roma Doc, volta a delineare il primo prototipo di grande città come destinazione enoturistica. Con il fine ultimo di creare un modello, non relegato alla Capitale, ma replicabile in qualsiasi altro contesto analogo.
“Prosegue l’affascinante percorso di formazione e promozione per raccontare ai giovani la cultura enologica dell’Urbe – sottolinea Ernesto Di Renzo, Antropologo del gusto – in questa specifica occasione con lo sguardo ancora più rivolto al futuro. Un lavoro, già da tempo messo a punto con il Consorzio Roma Doc, che nasce dal desiderio di restituire alla Capitale il suo storico legame con il vino, espresso dai vigneti urbani, attrattiva sempre più d’interesse a livello internazionale e percepibile già osservando i nomi delle strade e dei quartieri della città. Roma ha quindi tutte le carte in regola per essere considerata una città enoturistica, sia per il suo binomio naturale con il vino, sia per il patrimonio storico-culturale e per la sua dimensione. Da qui la nostra idea di creare un momento d’incontro con gli attori del territorio al fine di ampliare i luoghi dell’esperienza enoturistica, non più prerogativa esclusiva delle aree rurali ma concreta opportunità anche per le città”.
Questo il topic del convegno: riflettere sulle prospettive di ampliamento del turismo del vino, valutare il ruolo delle grandi città come nuovo modello di wine destination e definire le potenzialità del territorio capitolino, al fine di predisporre un piano di lavoro condiviso da istituzioni, comunicatori e imprenditori della Capitale, con gli studenti come possibili player per un immediato futuro. Il tutto considerando che il vino è forse il prodotto agroalimentare che più racconta la zona di origine e una delle motivazioni di viaggio più ricercate: due elementi fondamentali che lo rendono un importante motore di sviluppo territoriale.
All’incontro, moderato da Stefano Carboni, interverranno: Claudio di Giovannantonio, Presidente Arsial Regione Lazio; Ernesto Di Renzo, Docente e Antropologo del Gusto Fabio Bonanno, referente food policy dell’Assessorato all’Agricoltura Roma Capitale e Tullio Galassini, Presidente Consorzio Tutela Vini Roma Doc.
“In questa occasione rinnoviamo il rapporto con l’Università di Tor Vergata – spiega Tullio Galassini, Presidente Consorzio Roma Doc – un palco per noi molto stimolante per riflettere sul futuro del vino e del turismo a Roma insieme agli studenti dell’Ateneo e alle istituzioni. Gli stessi studenti che già in precedenti appuntamenti hanno dimostrato un forte interesse, attraverso tesi e progetti per i vini Roma Doc e il territorio che li esprime come strumento strategico di promozione”.
Alle nuove generazioni si offre lo spunto per ripensare la città di Roma come fonte di energia permanente ed estensibile attraverso una strategia che possa vedere l’integrazione efficace tra le diverse attrattive di carattere storico-culturale, enogastronomico, paesaggistiche. Il tutto ottimizzando il ruolo di enoteche, ristoranti, alberghi e tutti gli esercizi commerciali che costituiscono il variegato background della Capitale. Proprio qui risiede il quid plus delle grandi città come wine destination: offrire ai wine lover la possibilità di conoscere il territorio e i suoi vini attraverso un mix di attività eterogenee ma complementari, così da delineare un’esperienza enoturistica coinvolgente e diversificata.