Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per il Lazio ha rigettato il ricorso del Comune di Ciampino contro il nuovo piano regionale di dimensionamento scolastico, confermando la legittimità delle decisioni della Regione. La sentenza (pubblicata questa mattina) pone fine a un contenzioso tra i due enti pubblici, scaturito dall’aggregazione della scuola secondaria di primo grado Umberto Nobile all’Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci, un riassetto previsto dalla Regione Lazio nel Piano di dimensionamento scolastico 2024-2025.

Secondo il Comune, la scelta regionale avrebbe ignorato le esigenze del territorio, causando un danno all’offerta formativa locale e compromettendo l’organizzazione scolastica. Tuttavia, il TAR ha confermato che la Regione ha agito nel pieno rispetto della normativa nazionale, che richiede un ridimensionamento delle autonomie scolastiche per garantire maggiore efficienza e sostenibilità.

Le ragioni della sentenza

La decisione del TAR si fonda sulla legge di bilancio 2023, che ha introdotto parametri più stringenti per l’organizzazione delle scuole, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In particolare, si prevede una graduale riduzione del numero di scuole autonome, con una media di 900 alunni per istituto e un massimo di 1.200 studenti per ciascun accorpamento.

Nel caso specifico, il TAR ha chiarito che:

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  • Non vi sarà alcuna chiusura di scuole: i plessi scolastici continueranno a operare nei territori di appartenenza. La modifica riguarda esclusivamente l’organizzazione amministrativa, ovvero l’accorpamento sotto una dirigenza unica.
  • Il piano rispetta la normativa: i criteri adottati dalla Regione Lazio seguono le indicazioni nazionali, compreso il decreto ministeriale n. 127/2023, che fissa il numero massimo di dirigenti scolastici e personale amministrativo per ogni regione.
  • Tempi stretti e scadenze normative: il TAR ha ritenuto giustificata la mancata convocazione di un tavolo tecnico per il confronto con il Comune di Ciampino, a causa dei termini stretti imposti dalla legge.

Cosa significa per i cittadini di Ciampino?

Le scuole Umberto Nobile e Leonardo da Vinci continueranno a operare regolarmente, accogliendo gli studenti e mantenendo inalterata l’offerta formativa. L’unico cambiamento riguarda l’accorpamento sotto un’unica dirigenza e segreteria amministrativa, una scelta volta a ottimizzare i costi e a garantire una gestione più efficiente delle risorse.

In pratica, i due istituti, pur preservando la loro identità educativa e strutturale, saranno coordinati da una sola guida amministrativa. Questo intervento non incide su insegnanti, programmi didattici o aule, ma punta a rendere più razionale e fluida l’organizzazione interna.

Un equilibrio tra territori e normative nazionali

La sentenza del TAR evidenzia come il piano regionale non sia arbitrario ma risponda a precise esigenze di sostenibilità economica e pianificazione centrale, come richiesto dal PNRR. La riduzione delle autonomie scolastiche punta a contenere i costi e garantire un numero adeguato di alunni per istituto, evitando situazioni di sottoutilizzo delle risorse.

Allo stesso tempo, il caso di Ciampino ha sollevato interrogativi sulla capacità di bilanciare le esigenze dei territori con quelle delle amministrazioni centrali. La Regione Lazio, secondo i giudici, ha rispettato la legge, ma il dibattito sull’efficacia di queste riorganizzazioni resta aperto.

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