Intervista esclusiva di CastelliRomani.news alla consigliera comunale di opposizione

Incontriamo Ilaria Signoriello, figura di rilievo della politica locale di Lanuvio, attualmente capogruppo d’opposizione nel Consiglio Comunale del gruppo “Lanuvio Futura”. Con un forte impegno verso il miglioramento della vita cittadina, porta con sé un’esperienza importante e una visione chiara per il futuro di un comune che, nonostante le difficoltà che vive da tempo, possiede un grande potenziale inespresso.

Consigliera Signoriello, potrebbe parlarci del percorso che l’ha portata in Consiglio Comunale?

Due anni fa ho avuto l’onore di partecipare alle elezioni amministrative come candidata sindaca, un’esperienza che mi ha permesso di supportare e guidare verso la loro elezione in Consiglio Comunale due giovani e preparate donne, Silvia Barone e Giulia Monterubbianesi, che mi sento ringraziare per il lavoro che stiamo facendo insieme, crescendo anche come gruppo. Questo ruolo ci dà l’opportunità di lavorare per il bene della nostra comunità, affrontando direttamente i numerosi problemi che la affliggono, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini.

Quali sono le principali questioni che Lanuvio sta affrontando e come crede che sia opportuno gestirle?

Lanuvio è alle prese con diversi problemi strutturali, alcuni dei quali che potrebbero essere risolti attraverso un utilizzo efficace del PNRR. Uno dei problemi più pressanti è la situazione del nostro centro storico, che potrebbe essere molto più attrattivo dal punto di vista turistico, ma soffre a causa di molte attività che hanno chiuso o si sono trasferite. Crediamo che, oltre agli incentivi fiscali, sia necessario rafforzare il senso di comunità e proporre una visione di sviluppo inclusiva e sostenibile. Credo inoltre che per problemi complessi come quelli di Lanuvio ci vogliano soluzioni complesse ed innovative. E grazie al PNRR è un momento d’oro per gli enti locali che hanno visione strategica e capacità di governare i processi. Sono dell’idea che le collaborazioni con università ed enti di ricerca siano una ricchezza necessaria per far uscire Lanuvio dal suo lungo letargo.

Una delle proposte che mi stanno più a cuore è la collaborazione con una o più università di Roma, una leva strategica per la rinascita del centro storico e per il rilancio economico dell’intero territorio. Attraverso la creazione di residenze studentesche e spazi di co-working, potremmo non solo rivitalizzare edifici inutilizzati ma anche stimolare l’economia locale, promuovere l’inclusione sociale e arricchire l’offerta culturale di Lanuvio. E questo è possibile perché abbiamo due linee ferroviarie da e verso Roma, un asset strategico per lo sviluppo lanuvino.

Ma purtroppo, l’attuale amministrazione sembra disinteressata a riconoscere e perseguire obiettivi condivisi che potrebbero realmente migliorare la situazione del nostro Comune. Per farlo, inoltre, va risolto il problema strutturale della mobilità interna a Lanuvio, un territorio vasto, in cui senza macchina si è persi. E paradossalmente il nostro è l’unico comune servito da ben due linee ferroviarie Lanuvio e Campoleone.

Le aree rurali di Lanuvio sono molto ampie. Negli ultimi anni stanno vivendo un rapido e profondo cambiamento. Che proposte ha per queste zone?

Crediamo che le zone rurali di Lanuvio meritino particolare attenzione e investimenti per preservare la dignità e i diritti dei residenti. Un esempio concreto è la nostra proposta di dialogo con i grandi player presenti sul territorio – come GenAgricola e non solo – e i piccoli produttori locali. Inoltre, mancano aggregazioni di produttori che andrebbero favorite per facilitare un dialogo strutturato. Senza una reale pianificazione rischiamo che Lanuvio diventi un polo di agricoltura industriale, come del resto già sta avvenendo, con impianti super intensivi come quello di ulivo. Ben 1.100 piante ogni ettaro, che non porteranno alcuna ricchezza e lavoro ai nostri cittadini, ma solo consumo di risorse naturali. Abbiamo un problema con i terreni abbandonati, un potenziale inespresso per me che mi occupo da anni di agricoltura sociale.

L’agricoltura sociale e multifunzionale, invece, sarebbe una grande opportunità per il rilancio turistico di Lanuvio. Ma richiede una governance territoriale che il comune vedo non vuole esercitare. Penso anche al nuovo impianto di fotovoltaico a terra, su terreni agricoli, che a breve vedremo comparire.

Ci può parlare della questione dell’antenna che sta sollevando tante preoccupazioni nella comunità?

Questa è una questione che tocca direttamente il benessere dei nostri cittadini e l’integrità del nostro patrimonio. L’amministrazione comunale intende installare un’antenna in una zona sensibile, in violazione del Piano Antenne comunale approvato nel 2007 all’unanimità dal Consiglio Comunale, che identificava Villa Sforza come sito sensibile per la presenza di un parco, la biblioteca, il Centro Diurno Distrettuale (mi piacerebbe sapere cosa pensa il distretto in merito), l’oratorio e RSA. Insomma non c’era luogo più sensibile da scegliere.

Questa decisione non solo minaccia l’estetica di un palazzo storico, ma potrebbe avere conseguenze sulla salute pubblica, per un guadagno minimo per le casse comunali, ovvero solo 7.000 euro l’anno. Abbiamo sollevato queste preoccupazioni insieme al comitato che ha fatto ricorso al TAR, anche se l’attuale amministrazione sembra sorda alle istanze dei cittadini. Nonostante questa mancanza di ascolto, noi continueremo a lottare per proteggere il nostro Comune.